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Rezza: “Situazione di instabilità a livello nazionale, preoccupano variante inglese e sudafricana”

Durante la conferenza stampa settimanale dell’Iss, Giovanni Rezza ha commentato i dati degli ultimi sette giorni, spiegando che “stiamo vivendo una situazione di instabilità a livello nazionale, con una fase di transizione per alcune Regioni”. L’epidemiologo ha tranquillizzato sulla variante inglese: “Bisogna verificare le stime, ma la cosa più importante è che “non sembra esserci aumento di gravità clinica e non sembra esserci nessun effetto sull’efficacia del vaccino”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Instabilità, ma anche stabilizzazione. Le parole chiave della conferenza stampa settimanale dell'Istituto superiore di sanità, per l'analisi del monitoraggio sulla pandemia di Covid-19, regalano un'immagine chiara della situazione: dopo settimane di calo degli indicatori, ora si sono fermati. In alcuni casi risalgono, in altri continuano a decrescere, ma tendenzialmente si stanno stabilizzando. Ma le cifre su cui si stanno fermando sono ancora molto alte: "Siamo a 157 casi per 100mila abitanti negli ultimi 7 giorni – ha spiegato Silvio Brusaferro – l'obiettivo a cui dobbiamo avvicinarci è quello di 50 casi per 100mila abitanti in una settimana". In tutti i Paesi europei "circola il virus", ha spiegato il presidente dell'Iss illustrando le slide, "il nostro Paese è ancora in una fase decrescente, anche se sta rallentando". La curva "è in decrescita, ma è rallentata". Sull'incidenza "la decrescita c'è sia a 7 che a 14 giorni, anche in Veneto". A proposito delle Regioni, Brusaferro ha spiegato che "ci sono realtà diverse, rispetto alle quali è importante modulare gli interventi di mitigazione". La maggior parte di chi viene contagiato è asintomatico o paucisintomatico, "si riduce la parte di persone che hanno una reazione severa". Un passaggio sull'indice Rt, ancora in risalita, era 0,82 due settimane fa, 0,86 la scorsa e ora è a 0,90.

"Stiamo vivendo una situazione di instabilità a livello nazionale, sembrerebbe una fase di transizione per diverse regioni", ha commentato Giovanni Rezza. "Dopo alcune settimane in cui è assistito ad una tendenza di diminuzione, ora abbiamo una sorta di tendenza alla stabilizzazione, tanto è vero che l'incidenza diminuisce lievemente". Ma attenzione: "Lazio e Lombardia hanno un Rt instabile e il Veneto ha l'Rt superiore a 1 e un'incidenza di nuovi casi piuttosto elevata". Sul tema scuola l'epidemiologo romano ha sottolineato come la riapertura "è sempre stato un obiettivo particolarmente importante". Le misure restrittive di questo periodo di Natale "servono anche a prepararsi a riprendere la didattica in presenza". È difficile dire "quale sia il contributo della riapertura delle scuole sulla circolazione virale – ha commentato Rezza – gli studi internazionali danno risultati contrastanti". E se la preparazione per il ritorno a scuola è "piuttosto accurata", gli occhi devono essere puntati alle occasioni di trasmissione "esterna all'ambiente scolastico", come "il sistema dei trasporti".

L'epidemiologo è intervenuto anche sulla questione della variante inglese: "Ci sono due varianti che hanno destato particolare preoccupazione, quella inglese e quella sudafricana", ha spiegato Rezza. "Questa inglese sembra essere emersa nel Sud-Est del Paese ed essersi diffusa soprattutto tra quella zona e Londra". È una variante che consiste "in diverse mutazioni della proteina spike e aumenta la trasmissibilità, si stima un incremento del 70%". Ma, secondo l'epidemiologo, "è difficile capire quanto si trasmetta realmente di più però, le stime sono da confermare, perché magari in quel luogo per qualche motivo il virus sta correndo di più e questa variante è diventata predominante". Rezza ha precisato di essere comunque portato a credere alle stime. Ma ciò che conta di più è che "non sembra esserci aumento di gravità clinica e non sembra esserci nessun effetto sull'efficacia del vaccino". Anzi, "dovremmo dire vacciniamoci in fretta, perché più il virus circola più potrebbe mutare".

Rezza ha voluto anche spiegare il perché della richiesta di nuove misure restrittive per il periodo di Natale: "Non è retorico né banale dire tutelate le persone anziane secondo la vostra coscienza". Stasera "ci si incontrerà come al solito per la cena di Natale, domani per il pranzo, ma limitare le persone è necessario". Più aumenta "la dimensione delle aggregazioni, più c'è il rischio che una delle persone sia infetta e costituisca un pericolo per gli altri". A chi dice che "le soglie sono arbitrarie", Rezza ha risposto che "tutto è basato sulla probabilità, sul rischio che si crea con le aggregazione di persone". In conclusione, l'epidemiologo ci ha tenuto a richiamare tutti al buonsenso.

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