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Reggio Emilia, tribunale non riconosce genitorialità a coppie gay: “Brutta pagina diritti civili”

Il Tribunale di Reggio Emilia ha annullato il riconoscimento genitoriale di due coppie dello stesso sesso unite civilmente, annotato dall’ufficiale di Stato civile del Comune di Reggio Emilia. “Una brutta pagina per la battaglia per i diritti civili a Reggio Emilia e non solo – ha commentato Arcigay Gioconda -, che ratifica di fatto un pericoloso vuoto normativo nel sistema del diritto di famiglia italiano e ribadisce la necessità di arrivare quanto prima a delineare una legge che tuteli i minori e le famiglie con genitori dello stesso sesso”.
A cura di Ida Artiaco
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Immagine di repertorio.
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Il Tribunale di Reggio Emilia ha annullato il riconoscimento genitoriale di due coppie dello stesso sesso unite civilmente, annotato dall'ufficiale di Stato civile del Comune: si tratta degli atti di riconoscimento della consigliera comunale Fabiana Montanari e di Samantha Campani, e della coppia di Andrea Manghi e Jessica Zanetti. In entrambi i casi, i minori sono stati registrati all'Anagrafe dopo la nascita come figli delle sole madri biologiche: le coppie hanno effettuato il riconoscimento dell'altro genitore nel registro degli atti di nascita dall'Ufficiale di stato Civile del Comune di Reggio Emilia, davanti al sindaco Luca Vecchi. Nei confronti di questi due atti di riconoscimento, però, la Procura di Reggio ha presentato ricorso al Tribunale, che lo ha accolto con decreti del 29 aprile, nonostante il parere non favorevole del giudice tutelare. Il Tribunale ha cioè dichiarato i riconoscimenti non rispondenti alla legge, nonostante il consenso prestato dalle madri biologiche, ritenendo che l’articolo 8 della legge 40/2004 sia applicabile esclusivamente alle coppie eterosessuali, coniugate o conviventi, e non anche alle coppie omosessuali.

"Una brutta pagina per la battaglia per i diritti civili a Reggio Emilia e non solo – ha commentato Arcigay Gioconda -, che ratifica di fatto un pericoloso vuoto normativo nel sistema del diritto di famiglia italiano e ribadisce la necessità di arrivare quanto prima a delineare una legge che tuteli i minori e le famiglie con genitori dello stesso sesso, garantendo l'uguaglianza di tutti i cittadini sancita dalla Costituzione italiana".

"Non esistono bambini di seria A e di serie B – è stato invece il commento delle due coppie -, eppure la decisione del Tribunale stabilisce questa discriminazione. Le nostre sono famiglie a tutti gli effetti, che però ogni giorno devono impegnarsi sempre un po' più delle altre per ricordare che esistono e per conquistare diritti che per molti sono un dato scontato, come quello di vedersi riconosciuti dalla legge come genitori". In questi giorni in cui ricorre il quinto anniversario "dell'approvazione della legge rivoluzionaria delle Unioni civili – ha sottolineato  ancora il presidente di Arcigay Gioconda, Alberto Nicolini – il Tribunale agisce ricordandoci che quella legge, gradino fondamentale verso l'uguaglianza, non è che un piccolo passo, insufficiente".

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