245 CONDIVISIONI

Ravenna, carico d’armi per Israele bloccato dai sindacati: l’armatore rinuncia, sciopero revocato

La protesta con tanto di presidio era stata indetta per giovedì 3 giugno, giorno in cui la nave Asiatic Liberty ormeggerà alle banchine delle porto di Ravenna. Ma l’armatore non imbarcherà container contenenti materiale ad uso bellico destinato al porto israeliano di Ashdod. I sindacati: “I lavoratori sentivano la responsabilità morale e si rifiutavano di essere in qualsiasi modo complici di quel tragico conflitto”
A cura di Biagio Chiariello
245 CONDIVISIONI
Immagine

 Non volevano caricare armi per Israele e quindi avevano deciso di scioperare ed organizzare un presidio, poi revocato in quanto l’armatore ha deciso di rinunciare al carico. "Una vittoria dei lavoratori, del fatto che testimoniare per la pace", non solo a parole, "ma mettersi in gioco, ha effetti, non è indifferente. E gli effetti sono che quel container è uno in meno che parte" con un carico di armi, qualunque sia la destinazione. Lo dice all'ANSA Marcello Santarelli, Filt Cgil di Ravenna. Non appena hanno saputo che il 3 giugno nel porto locale la nave Asiatic Liberty, dell'armatore Zim, avrebbe ormeggiato alle banchine in concessione alla società Tcr per imbarcare "tra l'altro, uno o più contenitori contenenti materiale ad uso bellico" destinato al porto israeliano di Ashdod, i sindacati hanno indetto una protesta contro il carico che sarebbe servito ad "alimentare una guerra che ha già mietuto centinaia di vittime tra cui bambini, donne e anziani e migliaia di feriti, soprattutto civili”.

Il perché della protesta a Ravenna

Lo sciopero di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti provinciali perché “i lavoratori del porto di Ravenna sentono la responsabilità morale di fare quanto sia nelle proprie possibilità per testimoniare il proprio impegno a favore della pace e si rifiutano di essere in qualsiasi modo complici di quel tragico conflitto o della messa in pericolo del fragile cessate il fuoco in corso”.

“Non imbarchiamo armi per Israele”

Alla fine, però, non è stato necessario, perché le sigle hanno saputo che “la nave Asiatic Liberty non imbarcherà container contenenti armamenti perché l’armatore ha rinunciato al carico“. Una notizia, che “consente dunque di revocare lo sciopero dei lavoratori della Cooperativa Portuale e di Trc e il presidio previsti per il 3 giugno”. Aggiungono poi le sigle: “I lavoratori del porto di Ravenna, pur consapevoli che il loro atto di testimonianza a favore della pace per i popoli israeliano e palestinese neppure lontanamente costituisca una azione risolutiva per la soluzione del conflitto, credono che fosse necessario ed ineludibile mandare un messaggio“. Perché “l’unico modo per opporsi pacificamente alla guerra è prendere attivamente una posizione contro di essa, ogni volta che se ne abbia l’occasione”.

245 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views