Quarta dose Covid, la campagna di vaccinazione va a rilento. Speranza: “I più fragili si proteggano”
Mentre stiamo per dire addio alle ultime restrizioni contro il Covid e il numero dei nuovi casi continua a calare, prosegue la campagna vaccinale per la quarta dose – o seconda dose booster, come viene chiamata dal ministero della Salute – raccomandata per over 80, over 60 fragili e ospiti delle residenze sanitarie assistenziali. "I vaccini restano per noi l'arma fondamentale per combattere il virus – ha detto oggi il ministro Speranza in conferenza stampa – Voglio continuare a chiedere alle persone più fragili di proteggersi con il secondo booster, perché abbiamo ancora uno spazio di crescita nella protezione dei più deboli". E ha avvisato: "Dobbiamo considerare la pandemia ancora non conclusa, i numeri degli ultimi giorni in molti Paesi europei segnalano una circolazione ancora consistente e in alcuni luoghi la curva è tornata a crescere".
In attesa di capire se l'appello del ministro Speranza sarà ascoltato, però, vediamo come sta andando la campagna di vaccinazione con la quarta dose. Toscana, Molise e Puglia sono le Regioni che negli ultimi 30 giorni hanno registrato gli incrementi maggiori, quasi triplicando le quarte dosi somministrate. In particolare, dallo scorso 10 maggio a oggi, la Toscana è passata dal 6,34% al 19% di somministrazioni alla platea interessata, il Molise dal 3,6% al 9,22% e la Puglia dal 2,75% all'8,02%.
Come vediamo dalla tabella diffusa dal ministero della Salute, però, il fatto che Toscana, Molise e Puglia abbiano accelerato nelle ultime settimane non corrisponde comunque a un primato nelle somministrazioni delle quarte dosi. Anzi. Ma partiamo dal dato nazionale: solo il 17,24% ha ricevuto la quarta dose. Parliamo, chiaramente, della platea interessata: e quindi over 80, over 60 fragili e ospiti delle rsa che hanno ricevuto le prime tre dosi. Meno di uno su cinque ha scelto di farsi somministrare la quarta. In termini percentuali la Regione in cui il risultato è migliore è il Piemonte, con il 37,51%, oltre uno su tre. Fanalino di coda è la Calabria: 4,75%, meno di uno su venti.