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Prete strangolato a Trieste: confermata la condanna a 21 anni e 6 mesi a don Paolo Piccoli

Confermata la condanna a 21 anni e 6 mesi a don Paolo Piccoli, il prete accusato di aver ucciso monsignor Giuseppe Rocco, trovato morto nella sua stanza della Casa del Clero di Trieste il 25 aprile 2014. Per l’accusa l’ex parroco di Santa Teresa fu ucciso con un’azione combinata di soffocamento e strozzamento, con rottura dell’osso del collo, per sottrargli oggetti sacri in oro e forse anche per ripicca.
A cura di Eleonora Panseri
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Confermata la condanna a 21 anni e 6 mesi a don Paolo Piccoli, il prete accusato di aver ucciso monsignor Giuseppe Rocco, l'ex parroco di Santa Teresa, trovato senza vita nella sua stanza della Casa del Clero di Trieste il 25 aprile 2014.

La sentenza, pronunciata oggi, martedì 26 marzo, dalla Corte d'assise d'appello di Venezia, chiude il processo bis e segue quella della Cassazione che nel marzo 2023 aveva annullato le condanne di primo e secondo grado, pronunciata a Trieste dalla Corte d'assise e confermata successivamente dalla Corte d'assise d'appello, come ricorda il quotidiano Il Piccolo.

Il motivo principale dell'annullamento era stata la mancata ammissione dei consulenti di parte a una serie di accertamenti irripetibili. Don Piccoli non era stato avvisato perché non era ancora iscritto nel registro degli indagati.

La Corte d'assise d'appello di Venezia ha invece accolto la richiesta della sostituto procuratrice generale Paola Tonini, che aveva chiesto appunto la conferma della sentenza di primo e secondo grado a 21 anni e 6 mesi di carcere.

Secondo la pg, il prete sarebbe l'unico responsabile del delitto dell’anziano prelato Giuseppe Rocco, trovato morto il 25 aprile 2014 nella sua stanza della Casa del Clero di Trieste.

Per l’accusa, infatti, l'ex parroco di Santa Teresa a Trieste fu ucciso con un'azione combinata di soffocamento e strozzamento, con rottura dell'osso del collo, per sottrargli alcuni oggetti sacri in oro e forse anche per ripicca dopo alcuni rimproveri.

Invece, la difesa ha sempre sostenuto che non ci fosse stato alcun delitto, individuando in una patologia broncopolmonare la causa della morte del prete. In aula all'ultima udienza era stato discusso anche il tema del movente, ricordando il caso di una catenina sottratta a monsignor Rocco e mai ritrovata.

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