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Picchiati dal branco a Cortina a Capodanno: “Non una rissa ma un agguato: gridavano ‘Forza Lazio'”

Un agguato non una rissa. Descrivono così la violenza aggressione subita il giorno di Capodanno a Cortina d’Ampezzo i tre ragazzi trevigiani finiti in ospedale: “Erano romani, un gruppo di 12: li ho sentiti urlare ‘Forza Lazio'”.
A cura di Chiara Ammendola
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Due risse a distanza ravvicinata, una avvenuta la notte di Capodanno e l'altra la notte tra l'1 e il 2 gennaio. Siamo a Cortina d'Ampezzo e su quanto accaduto all'alba del nuovo stanno indagando le forze dell'ordine. In particolare nel secondo caso si sarebbe trattato di un vero e proprio agguato nei confronti di tre ragazzi, un 18enne e due 17enne, residenti nel Trevigiano, vittime di un gruppo di ragazzi romani.

A raccontare l'accaduto è proprio uno dei malcapitati che spiega: "Ci hanno aggrediti solo per il gusto di fare a botte, prendendoci a cinghiate e a calci". Una spedizione punitiva più che una rissa che ha preso di mira la comitiva di ragazzi veneti, la maggior parte dei quali figli di avvocati e imprenditori, che con le loro famiglie hanno raggiunto la nota località di montagna per trascorrere le festività natalizie. Tutto è accaduto la sera dell'1 gennaio quando dopo aver cenato, il gruppetto formato da otto ragazzi, quasi tutti minorenni, ha raggiunto un locale per continuare la serata. Intorno all’una di notte, incamminatisi verso il centro per prendere un taxi e tornare a casa, hanno incontrato il gruppo: "Saranno stati in sei o sette e ci hanno affiancati mentre percorrevamo corso Italia – spiega uno dei tre – qualcuno di noi stava intonando una canzone in dialetto trevigiano". Ed è a quel punto che i ragazzi, tutti romani, li avrebbero aggrediti: con un pretesto, nato proprio da quella canzone intonata a voce alta, avrebbero iniziato ad accerchiarli: "Uno dei nostri amici si è fatto da parte, anche per portare al sicuro le due ragazze. Siamo rimasti noi tre – continua il giovane – è stato assurdo. Tutti insieme si sono sfilati le cinture, parevano dei barbari che sguainano le spade. Intanto alle nostre spalle sono arrivati dei loro amici, sempre romani. Ho sentito distintamente uno di loro gridare: ‘Forza Lazio'".

Pochi minuti di violenza inaudita con il gruppo che avrebbe preso i ragazzi a sediate oltre a colpirli a mani nude e con calci. "Io e l’altro ragazzo siamo fuggiti in direzioni opposte. Il mio amico è stato raggiunto e colpito – aggiunge un altro dei ragazzi malmenati – mentre era inginocchiato a terra, continuavano a prenderlo a cinghiate e a calci. Per fortuna è riuscito a comporre il 112 e, quando hanno capito che stava telefonando alla polizia, i picchiatori l’hanno lasciato perdere. I tre sono finiti in ospedale e hanno immediatamente denunciato tutto alle forze dell'ordine, col supporto dei genitori, uno dei quali è avvocato. Sanno bene chi c'era in quel gruppo, grazie all'aiuto di altri turisti sarebbero riusciti a rintracciare i profili social e dare un volto agli aggressori: secondo quanto trapelato tra loro ci sarebbe anche il figlio di un politico romano, ex europarlamentare, che però nega tutto e minaccia querele per diffamazione. Gli stessi sarebbero stati i protagonisti anche di un'altra rissa avvenuta la notte precedente, questa volta nei confronti di altri ragazzi romani. "Doveva essere una serata felice. Pensare di poter essere aggrediti in quel modo, e senza alcun motivo, mi mette ancora tanta rabbia", conclude il giovane trevigiano.

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