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Ultime notizie sull'omicidio di Elisa Pomarelli

Piacenza, tracce di Elisa nell’auto di Sebastiani: lui avvistato nuovamente nei boschi

Mentre i tecnici esaminano le tracce biologiche di Elisa Pomarelli repertate nell’auto di Massimo Sebastiani, indagato per omicidio e occultamento di cadavere, l’operaio di Carpaneto è stato avvistato per la seconda volta nei boschi in località Sariano. Le ricerche si sono spostate nuovamente da Veleia alla macchia boschiva che conduce a Gropparello. Stasera fiaccolata di solidarietà a Borgotrebbia per la famiglia di Elisa.
A cura di Angela Marino
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Tracce biologiche di Elisa Pomarelli sono state rinvenute nell'auto di Massimo Sebastiani. Si tratta di materiale biologico, non ematico, che testimonia il passaggio di Elisa, o di oggetti appartenenti a lei, nel portabagagli della Honda civic, dove presumibilmente la ragazza, che era solita uscire con Sebastiani per le loro escursioni in campagna, può aver lasciato uno zaino, una felpa o altri oggetti. Nulla, insomma, almeno per il momento, evidenzia un'azione delittuosa all'interno dell'auto, a meno di risvolti imprevisti nell'analisi delle tracce, ma una novità ben più importante emerge in queste ore dall'avvocato di Massimo Sebastiani, Mauro Pontini, che ha rivelato un nuovo avvistamento del 45enne nei boschi a sud di Sariano, verso Gropparello. L'operaio, dunque, sarebbe ancora vivo e in fuga nella fitta zona boschiva in cui si può camminare, protetti dalla vegetazione dalla vista di elicotteri e droni, fino al Monte Moria.

Fiaccolata per Elisa Pomarelli a Carpaneto

Ora che la Prefettura ha imposto lo stop alle ricerche dei volontari nei boschi, agli amici e concittadini di Elisa Pomarelli hanno deciso di manifestare la propria vicinanza alla famiglia in forma diversa. Giovedì 5 settembre è prevista una fiaccolata di solidarietà che partirà alle ore 20 dall'abitazione dei genitori in via Berzolla, a Borgotrebbia.

Il messaggio della sorella Debora Pomarelli

In questi giorni la pagina Facebook di Elisa è diventata una bacheca per messaggi di affetto e speranza. A scrivere immaginando che Elisa, un giorno, possa leggere, sono le sue più care amiche e spesso, quasi quotidianamente, le sorelle Debora e Francesca. Così, ricordando l'infanzia passata insieme, Debora Pomarelli prova a esorcizzare la paura, scrivendo:

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Ti ricordi quando per convincerti e per convincere soprattutto me stessa, a salire al piano superiore ti dicevo: ‘dai Eli i lupi mannari non esistono!'. Forse sono state le mie parole, forse è che crescendo abbiamo smesso di credere ai mostri o forse è che la nostra vita è stata sempre più o meno felice e circondata di amore, ma non abbiamo mai realizzato che il male potesse esistere davvero. Ora il Lupo ti ha presa, e né io e né te lo abbiamo riconosciuto perché era nella sue sembianze umane. Questa volta sei sola adesso che è notte e io non riesco a darmi pace, ma non posso far niente se non continuare a scriverti per trasmetterti tutta la mia forza. Se Dio mi darà ancora la possibilità di rivederti prometto che, proprio come da piccoline, sarò sempre al tuo fianco a combattere.

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