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Piacenza, porta le figlie in vacanza in Africa e le sottopone all’infibulazione

Il padre di due bimbe residenti a Piacenza, sottoposte alla pratica dell’infibulazione in Africa, è stato arrestato dai carabinieri. La misura è stata eseguita alcune settimane fa, il caso risale all’inizio dell’estate. La pratica di mutilazione dei genitali femminili è vietata e punita dal codice penale italiano anche se il reato è commesso all’estero.
A cura di Susanna Picone
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Il padre di due bambine residenti a Piacenza, sottoposte alla pratica dell'infibulazione nel loro Paese d'origine, è stato arrestato dai carabinieri. A darne notizia il quotidiano piacentino Libertà che aveva segnalato la vicenda. Il caso risale all'inizio dell'estate e a quanto si apprende anche la misura di custodia cautelare è stata eseguita diverse settimane fa. A quanto emerso, l'uomo finito in manette aveva approfittato di un viaggio in Africa durante l'estate per sottoporre le bimbe all'infibulazione. A segnalare la vicenda sono stati i medici dell'Asl di Piacenza che avevano visitato le bambine. Una volta scoperto ciò che era realmente accaduto in sua assenza, la donna avrebbe denunciato il marito alle autorità italiane. Sul caso adesso indagano Procura e carabinieri, che mantengono il più stretto riserbo sul caso. L'infibulazione, la pratica di mutilazione dei genitali femminili, è vietata e punita dal codice penale italiano anche se il reato è commesso all'estero.

Il caso ha sconvolto la città emiliana, dove sarebbero già una decina di casi da inizio anno nel Piacentino. "Il caso delle due bambine residenti a Piacenza infibulate per volontà della famiglia nel Paese di origine è un nuovo campanello d'allarme sulla condizione femminile in troppe famiglie di immigrati dentro cui vige un regime talebano. La mutilazione genitale è severamente punita in Italia grazie alla legge Consolo, ma è un'usanza tribale che, pur non essendo legata ad alcun precetto religioso, viene purtroppo ancora praticata e suggerita da alcuni imam provenienti soprattutto da Somalia ed Egitto. Occorre una grande mobilitazione sociale e culturale per impedire questi abusi che pregiudicano per sempre la vita di ragazze a cui è vietato occidentalizzarsi, come ha tragicamente dimostrato l'atroce vicenda di Saman. Se i genitori non accettano di integrarsi, bisogna alzare il livello di sorveglianza per impedire questi inammissibili soprusi", così in una nota la presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini.

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