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Peste suina, un caso in Piemonte, rischio epidemia: ma la malattia non si trasmette all’uomo

Un caso di peste suina africana è stato individuato in Piemonte dopo le analisi della carcassa di un cinghiale trovata ad Ovada, in provincia di Alessandria.
A cura di Davide Falcioni
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Un caso di peste suina africana è stato individuato in Piemonte dopo le analisi della carcassa di un cinghiale trovata ad Ovada, in provincia di Alessandria. Ad effettuare gli esami sono stati i tecnici dell'Istituto Zooprofilattico dell'Umbria e delle Marche, centro di riferimento nazionale per le malattie da postivirus. La documentazione – si apprende in Piemonte – è stata trasmessa al Ministero della Salute che la notificherà all'Oie, l'organizzazione mondiale della sanità animale, e alla Commissione Europea. Un'epidemia di peste suina potrebbe avere conseguenze disastrose sul commercio delle carni suine italiane, con la possibilità che i Paesi che non riconoscono il principio di regionalizzazione possano imporre il divieto di importazione di tutti i prodotti suini dell'intero Paese in cui la Psa si è manifestata. L'allarme sul rischio della peste suina era stato lanciato nei giorni scorsi da Confagricoltura Piemonte che aveva parlato di "un forte rischio" di diffusione legato "all'eccessiva proliferazione" dei cinghiali. "Dobbiamo evitare – aveva sottolineato il presidente Enrico Allasia – sarebbe un danno enorme per i nostri allevamenti e per la sicurezza alimentare".

Come spiega il Ministero della Salute "la Peste suina africana (PSA) è una malattia virale che colpisce suini e cinghiali. Altamente contagiosa e spesso letale per gli animali, non è, invece, trasmissibile agli esseri umani". Sempre dal Ministero ricordano che "nel 2014 è esplosa un’epidemia di PSA in alcuni Paesi dell’Est della UE. Da allora la malattia si è diffusa in altri Stati Membri, tra cui Belgio e Germania, mentre in ambito internazionale è presente in Cina, India, Filippine e in diverse aree del Sud-Est asiatico, raggiungendo anche l’Oceania (Papua Nuova Guinea)". In Italia, la malattia era presente soltanto in Sardegna, "dove negli ultimi anni si registra un costante e netto miglioramento della situazione epidemiologica". Oggi, invece, la conferma di un caso in Piemonte.

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