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Covid 19

Perché ora è meglio dire addio a green pass e mascherine secondo Crisanti

“Più circola il virus adesso più saremo protetti dopo l’estate” ha spiegato Crisanti quindi meglio dire addio a green pass e a mascherine e facilitare la reinfezione.
A cura di Antonio Palma
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"A gennaio avevamo picchi da 250mila casi di coronavirus al giorno con le stesse misure di restrizione e contenimento che abbiamo ora, questo calo dei contagi dunque non è dovuto a green pass né a mascherine al chiuso o all'aperto ma perché siamo più protetti col vaccino anti covid" così il microbiologo Andrea Crisanti spiega perché al momento attuale sarebbe meglio dire addio a green pass e mascherine, da reintrodurre poi eventualmente più avanti in caso di necessità nel prossimo autunno. "Ora sappiamo anche che la durata della protezione indotta dal vaccino e quella  indotta dall'infezione non superano gli 8 o 12 mesi quindi più ritardiamo l'addio al contenimento e paradossalmente meno facciamo gli interessi della comunità" ha aggiunto il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell'università di Padova parlando a "L'Aria che tira" su La7.

"Più circola il virus adesso più saremo protetti dopo l'estate"

"Sono stato critico con le riapertura della scorsa primavera ma allo stesso tempo ora abbiamo la dimostrazione pratica che i contagi si stanno abbassando per l'elevata protezione dalla popolazione. Questo è il momento in cui siamo più protetti quindi paradossalmente essere prudenti in questo momento è sbagliato" sostiene Crisanti, quindi " è inutile tenere queste misure di contenimento adesso perché la reinfezione si presenta con malattia molto debole e al contempo prolunga la protezione per i mesi successivi". Per Crisanti, dunque, la cosa migliore è riaprire ora perché siamo più protetti dalla malattia e facilitare quindi la reinfezione covid in modo da prolungare la protezione futura. Al contrario mantenere green pass e mascherine sarebbe controproducente in quanto il virus potrebbe tornare a colpire in autunno quando la maggior parte delle persone è vaccinata da più tempo e quindi la popolazione italiana sarebbe di nuovo non protetta e più esposti al virus. "Più circola il virus adesso più saremo protetti dopo l'estate, paradossalmente" ha sottolineato Crisanti.

Nuova fase covid con attenzione per i fragili

Al contempo però bisogna pensare come proteggere i fragili. "I decessi che vediamo ogni giorno riguardano persone con più di 80 anni di età, con gravi malattie o immunodepressi lo ha spiegato l'Iss" ha sottolineato Crisanti, quindi "questa nuova fase deve essere caratterizzata da un'attenzione per i fragili" ad esempio attraverso lo smart working  o con tamponi gratis per i loro familiari che possano garantire che non entrino in contatto col virus.

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