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Covid 19

Perché l’Abruzzo potrebbe diventare zona rossa: record di contagi e terapie intensive in affanno

I numeri dell’Abruzzo fanno emergere una situazione molto preoccupante: aumentano infatti i contagi causati dalla variante inglese di coronavirus soprattutto tra i più giovani. Intanto sono in affanno gli ospedali, soprattutto quello di Pescara: il tasso di occupazione delle terapie intensive ha oltrepassato la soglia di guardia.
A cura di Davide Falcioni
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Aumentano giorno dopo giorno le probabilità che l'Abruzzo entri in zona rossa a partire da domenica: nella regione, infatti, la situazione epidemiologica è molto grave, con contagi in aumento e numeri record per quanto riguarda l'occupazione dei posti letto negli ospedali. Il Covid Hospital di Pescara – realizzato durante la prima ondata pandemica della scorsa primavera  – ha infatti esaurito tutti i posti letto disponibili ed è stato necessario riconvertire in fretta e furia alcuni reparti dell'ospedale principale. La situazione non è delle miglio nemmeno a Chieti, con contagi che aumentano da giorni a causa della diffusione della variante inglese del coronavirus.

In tutta la regine il tasso di occupazione delle terapie intensive è pari al 33,3%, con una soglia di allarme che il Ministero ha fissato al 30%. I ricoverati in area medica sono 551  (+16 rispetto al giorno precedente) ed è stato ormai occupato il 36,9% dei 1.491 posti letto disponibili (livello di allerta 40%). Con numeri del genere, e con la diffusione ormai capillare della variante inglese, appare scontato che da domenica l'Abruzzo entrerà in zona rossa (lo sono già le province di Pescara e Chieti), anche se la certificazione ufficiale arriverà solo domani con la pubblicazione dei nuovi dati del monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità: è molto probabile che l'indice Rt sfori la soglia di 1,25, limite che il Ministero ha fissato per l'entrata in zona rossa. Questo dato, combinato con quello dell'occupazione dei reparti di terapia intensiva, potrebbe decretare un sensibile inasprimento delle misure di contenimento dei contagi.

A Chieti boom di contagi tra i più giovani

Emblematici i dati della provincia di Chieti: nell'ultimo mese ad essere maggiormente colpiti sono stati i ragazzi in età compresa tra 7 e 18 anni, con un tasso di incidenza pari a 752 ogni 100 mila abitanti. La fascia di età a più alto numero di infezioni si è abbassata sensibilmente: quella tra 19-65 anni rappresenta il 63% del totale dei malati, mentre tutti gli altri sono attestati su percentuali ristrette. Così le persone tra 66 e 80 anni sono il 13%, gli over 80 l’8%, e i bambini tra 0 e 6 anni il 3%. La variante inglese è stata identificata nel 73% dei nuovi positivi a Chieti e nel 100% a Bucchianico.

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