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Perché Elon Musk ha rinunciato a comprare Twitter e cosa succede adesso

Elon Musk rinuncia all’acquisto di Twitter mettendo a rischio il futuro del social ma guadagnando una crescita del titolo in borsa di Tesla. Intanto c’è chi definisce Musk come “il Boris Johnson della tecnologia”.
A cura di Chiara Ammendola
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Elon Musk non comprerà più Twitter. Almeno per il momento. I dubbi sono leciti visto il valzer a cui ha dato il via questa acquisizione sin dai primi giorni di vita. L'annuncio è arrivato nelle scorse ore quando il patron di Tesla e Space X ha fatto sapere di aver annullato l'accordo raggiunto in precedenza che prevedeva una transazione da 44 miliardi di dollari a causa di alcune mancanze da parte della società con sede a San Francisco.

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Nello specifico il team di avvocati di Elon Musk fa sapere, attraverso una lettera poi diffusa da SEC, l'autorità di controllo della borsa americana, che "Twitter non ha rispettato i suoi obblighi contrattuali" e non ha fornito le "informazioni commerciali  richieste". Le richieste sarebbero state respinte o accolte solo in parte e quindi Musk avrebbe fatto, per questo motivo, saltare tutto. Ma c'è chi dice che le non stiano proprio così e che dietro questo forfait si nasconda altro.

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Il tema riguarda la mancanza di liquidità di Musk. Nonostante la vendita di azioni Tesla per 8 miliardi di dollari l'uomo più ricco del mondo non avrebbe raggiunto la quota necessaria. Il dubbio è che sia saltata l'entrata di 10 miliardi di dollari in impegni azionari da parte di altri investitori provenienti “principalmente [da] società di venture capital che hanno sostenuto le sue altre società, inclusa Space X”, e la vendita di altre azioni Tesla non è al momento contemplabile poiché abbasserebbero ulteriormente il valore delle azioni stesse.

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Intanto Twitter non ci sta e chiede un miliardo di dollari di risarcimento per il mancato adempimento agli obblighi contrattuali da parte di Musk, ma sarebbe già pronta, dicono gli addetti al settore, anche a una causa. Anche perché da ieri le azioni di Twitter Inc. sono crollate perdendo il 9% mentre sono cresciute quelle dei Tesla che ha guadagnato il 3%. Uno scenario disastroso per il social che vede a rischio il proprio futuro.

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La questione, secondo Musk, sarebbe legata ai famosi "spam bot", ovvero gli account falsi automatizzati, su cui Musk avrebbe chiesto chiarezza da parte di Twitter chiedendo prove effettive che siano davvero meno del 5% degli account presenti sul social, come la società di San Francisco sostiene. Un punto non negoziabile questo per il miliardario, che aveva messo la regolamentazione dei bot ai primi posti tra le "riforme urgenti" per Twitter e che aveva già portato a un primo stop lo scorso aprile.

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Al momento Musk non ha rilasciato dichiarazioni, nemmeno attraverso il suo account Twitter dove è ormai diventato famoso per i botta e risposta con gli utenti e per i commenti sempre taglienti e non sempre azzeccati. Chi invece ha commentato è stato la vicenda è stato il premio Nobel per l'economia Paul Krugman che non le ha mandate a dire al miliardario statunitense: "Qualcuno deve dirlo, dato il suo evidentemente scarso livello di autocontrollo, Elon Musk appare come il Boris Johnson della tecnologia".

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