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Covid 19

Per Crisanti l’Italia sarà prima in Europa per mortalità Covid: “7000 morti in un mese fantastico”

Secondo Andrea Crisanti, microbiologo dell’Università di Padova, nonostante in un mese l’Italia abbia fatto registrare 7000 morti Covid, un “numero fantastico, abbiamo preso un rischio inutile con le riaperture di aprile. L’Inghilterra aveva indicato la strada da seguire: oggi ha 2-5 morti, noi ne abbiamo 70. Voglio essere ricordato come persona prudente, non pessimista o ottimista”.
A cura di Ida Artiaco
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"In questo mese fantastico ci sono stati 7000 morti, ci avviamo a superare l’Inghilterra e a diventare il primo paese in Europa per mortalità". A parlare è Andrea Crisanti, microbiologo dell'Università di Padova che, intervenendo alla trasmissione Piazzapulita su La7, ha parlato della situazione Covid-19 in Italia al termine di un mese, quello di maggio, che è stato caratterizzato dall'accelerazione della campagna di vaccinazione e la discesa della curva di contagi, ricoveri e decessi. Tuttavia, aggiunge l'esperto, "faccio un ragionamento paradossale. Se anche non fosse successo nulla, sarebbe stato giusto togliere il freno alla funivia del Mottarone? Abbiamo preso un rischio inutile" con le riaperture decise il 26 aprile. Nessun passo indietro, dunque: Crisanti, nonostante i dati, non cambia idea dopo aver giudicato errata a fine aprile la decisione di procedere con le riaperture.

"L’Inghilterra – ha spiegato – aveva indicato la strada da seguire: oggi ha 2-5 morti, noi ne abbiamo 70. Parliamo di un mese di grande successo, in questo periodo abbiamo avuto 7000 morti. Alla fine di questa epidemia voglio essere ricordato come una persona prudente, non ottimista o pessimista", ha ripetuto Crisanti. Per il futuro "la durata della protezione da vaccino avrà un impatto su tutto il sistema: un conto è se dura 9 mesi, un altro conto è se dura 18. Abbiamo bisogno poi di vaccini somministrabili con una sola dose". Sull'origine della pandemia e sulle teorie secondo le quali il virus sarebbe fuoriuscito da un laboratorio, l'esperto ha concluso che "è possibile, ma difficilmente dimostrabile", ponendo l'accento su una questione generale, legata alla dipendenza di laboratori scientifici dai ministeri della Difesa in diversi paesi. "La discussione su questo argomento ha un grande merito: fa luce su laboratori ad altissima sicurezza che dipendono direttamente dal ministero della Difesa".

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