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Per 15 anni prende lo stipendio, ma non va a lavoro neanche un solo giorno: l’assenteista è da record

Il 67enne catanzarese è stato scoperto dalla procura di Catanzaro e dalla Guardia di Finanza. Era un addetto alla prevenzione incendi dell’ospedale della città. Per mettere a tacere la sua responsabile usava le minacce e quando nel luglio del 2020 sono iniziati gli approfondimenti delle autorità nei suoi confronti, i membri della commissione incaricata non hanno trovato alcuna accusa da avanzare nei confronti del dipendente super-assenteista. Indagati pure loro.
A cura di Biagio Chiariello
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Avrebbe percepito regolarmente lo stipendio, per più di 538.000 euro complessivi, ma per oltre quindici anni non si è mai recato a lavoro. Si tratta di un uomo di 67 anni, Salvatore S., residente a Botricello, sulla carta dipendente dell’Azienda ospedaliera “Pugliese – Ciaccio” di Catanzaro, ma di fatto un vero e proprio fantasma al nosocomio. Almeno secondo quanto accertato in base alle indagini del sostituto procuratore Domenico Assumma, con il coordinamento del procuratore aggiunto Giancarlo Novelli e del procuratore della repubblica Nicola Gratteri, che hanno portato all’iscrizione a vario titolo dei sette soggetti (dipendenti, funzionari e dirigenti dell’ospedale cittadino) sul registro degli indagati in relazione ai delitti di abuso d’ufficio, falso ed estorsione aggravata.

L'indagine

L'operazione del nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Catanzaro ha fatto emergere che il 67enne assenteista, già in organico all’Azienda, nel 2005 era stato assegnato al Centro operativo Emergenza Incendi (C.O.E.I.) dell’ospedale catanzarese. Ma stando a quanto ricostruito attraverso l’esame dei tabulati di presenza, dei turni di servizio e delle testimonianze di alcuni suoi colleghi e superiori, pur percependo regolarmente la retribuzione (per più di 538.000 euro complessivi), per oltre 15 anni non si è mai recato in servizio. Qualcuno dei dipendenti, ascoltati dagli investigatori, parla peraltro di “una persona molto distinta” che più o meno nel 2005 si è presentata senza preavviso nell’ufficio della responsabile del C.O.E.I., operando velate ma inequivocabili minacce all’incolumità sua e dei suoi familiari, la costringeva a soprassedere dalle segnalazioni disciplinari nei confronti del collega assenteista.

Indagati i membri della commissione che indagava sull'assenteista

Solo nel luglio dello scorso anno, quando sono iniziati gli approfondimenti investigativi della Guardia di finanza, l’Azienda ha avviato un primo procedimento disciplinare nei confronti di Scumace, tramite un’apposita commissione. Tuttavia, i membri incaricati di vagliare la posizione del dipendente e indicare l’eventuale sanzione non avrebbe trovato alcuna accusa da avanzare nei suoi confronti Per tale ragione, i tre (un presidente, Domenico C., e due membri, Laura F.e Antonino M.), sono stati iscritti nel registro degli indagati per il reato di falso in atto pubblico e abuso d’ufficio. Successivamente all’archiviazione del primo procedimento disciplinare, la Direzione Aziendale del nosocomio catanzarese ha promosso una seconda verifica che si concludeva, nel mese di ottobre 2020, con il licenziamento senza preavviso del dipendente.

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