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Papa Francesco: “Accogliere i migranti, ma con prudenza. Italia generosa”

Il Pontefice in volo da Ginevra: “L’Africa non va sfruttata ma aiutata. In Libia accade come nei lager nella Seconda Guerra Mondiale. Un Paese deve accogliere tanti quanti può integrare, educare, dare lavoro”.
A cura di Biagio Chiariello
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 "Sui rifugiati ho parlato tanto, e i criteri che ho indicato sono questi: bisogna accogliere, accompagnare, sistemare. Ogni paese deve accogliere quanti ne può integrare. L'Italia e la Grecia sono state generosissime, ma anche il Libano e la Turchia hanno accolto tanti siriani. Ma stiamo vivendo un'ondata di persone che fuggono dalle guerre e dalla fame. Il problema è quando in alcuni casi tornano… cosa succede loro?". Questa una delle risposte di Papa Francesco a una domanda sulla vicenda dell'Aquarius, nel volo di ritorno da Ginevra, in occasione dei 70 anni del Consiglio mondiale delle Chiese, un’istituzione che riunisce 345 comunità cristiane di 110 Paesi, tra luterani, riformati, anglicani metodisti, battisti, ortodossi e così via, e rappresenta circa 500 milioni di fedeli del mondo.

“Non possiamo disinteressarci, e c’è da inquietarsi quando alcuni cristiani si mostrano indifferenti nei confronti di chi è disagiato. Ciascuno si deve prendere cura dei fratelli nell’unica famiglia umana”, ha detto alla messa conclusiva. Dunque, occorre accogliere i migranti ma "ogni Paese deve fare questo con la virtù del governo, che è la prudenza: accogliere tanti rifugiati quanti si può e quanti si può integrare, educare, dare lavoro" ha precisato il Pontefice.

E ha poi citato esplicitamente il caso della Libia. "Ho visto le foto delle carceri dei trafficanti che sono lì. Donne e bambini vengono divisi dagli uomini e dove vanno lo sa solo Dio. Ho saputo di una nave che aveva raccolto alcuni barconi. ‘Dateci bambini e donne', era stato ordinato. Accade come nei lager della Seconda Guerra Mondiale. Avvengono mutilazioni, muoiono e poi li buttano nelle fosse comuni. I governi parlano su questo e vorrebbero aiutare. Credo che la fame si può vincere. Ma il problema delle guerre è difficile risolverlo".

Il Papa ha ricordato anche l'emigrazione dovuta alle persecuzioni religiose in Medio Oriente. Ma soprattutto ha parlato dell'Africa. "C'è un motto brutto: ‘l'Africa va sfruttata'. Da sempre è terra di schiavi. Ma si deve cambiare. Perché i bambini sono intelligentissimi e questa sarà la strada. Al momento debbono mettersi d'accordo i governi per aiutare l'Africa". Poi passando al Continente Americano, Francesco ha osservato che "in America Latina il problema migratorio è anche interno agli Stati, come accade anche nel mio paese". Quanto agli Usa, il Papa ha evocato le posizioni molto nette dei vescovi in difesa dei diritti umani. E ha scandito: "sono dietro quello che dicono i vescovi. Io mi schiero con loro".

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