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Palpeggiava la sua allieva di 14 anni durante i massaggi: arrestato maestro di judo

Un maestro di judo di 75 anni di Vernio, nel pratese, è stato arrestato dagli uomini della squadra mobile con l’accusa di aver abusato di una giovane allieva di appena 14 anni. L’anziano, con la scusa di praticare un massaggio alla 14enne, l’avrebbe toccata nelle parti intime. La giovane, sconvolta dall’accaduto, ha raccontato tutto ai genitori che hanno sporto denuncia.
A cura di Davide Falcioni
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Un maestro di judo di 75 anni di Vernio, in provincia di Prato, è stato arrestato dagli uomini della squadra mobile con l'accusa di aver abusato di una giovane allieva di appena 14 anni. L'anziano, con la scusa di praticare un massaggio alla 14enne, l'avrebbe toccata nelle parti intime. La giovane, sconvolta dall'accaduto, ha raccontato tutto ai genitori che hanno sporto denuncia. Le violenze sono avvenute all'interno della palestra Kenshiro Abbe. Il gip Francesco Pallini ha disposto gli arresti domiciliari del 75enne insegnante di arti marziali mentre le indagini accerteranno se vi siano state altre vittime. Gli inquirenti sospettano che a partire dal 2004 l'uomo abbia molestato altre ragazzine.

Il maestri è accusato di violenza sessuale aggravata su minore e le indagini sul suo conto hanno avuto inizio lo scorso gennaio, quando la testimonianza della quattordicenne è arrivata sulla scrivania del dirigente della Mobile, Alessandro Gallo, e dell'ispettore Virginia De Nanni, della squadra per i reati contro i minori. Fin da subito i primi elementi raccolti a carico dell'istruttore di arti marziali hanno fornito agli investigatori un quadro indiziario preciso che, col passare del tempo, è stato arricchito dall'esito di altri accertamenti.

Stando a quanto emerso, teatro degli approcci sempre più spinti era la palestra e in particolare la sala massaggi dove la ragazzina veniva chiamata prima o dopo gli allenamenti con la scusa di manipolazioni per riscaldare i muscoli o alleviarne lo sforzo. Palpeggiamenti, toccamenti, carezze sulle parti intime, il tentativo di baci spinti fino all'ultimo episodio che la ragazzina non è riuscita a tollerare da quell'uomo che considerava un pilastro della sua vita, "la figura più importante dopo quella della madre e del padre”. Quello tra il maestro e l'allieva era un rapporto di assidua frequentazione, visto che la giovane da anni si recava nella palestra per dedicarsi alla sua disciplina preferita. Il sospetto, apparentemente fondato, è che la quattordicenne non sia stata l'unica vittima: "Se altre donne o ragazze ritengono di essere state oggetto di molestie sessuali – l'appello del capo della Mobile – si facciano avanti, vengano a denunciare”.

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