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Palermo, il record di Giuseppe che si è laureato a 97 anni: “E ora studio per la specialistica”

La storia di Giuseppe Paternò, neolaureato in Storia all’Università di Palermo alla veneranda età di 96 anni e 10 mesi con una tesi sui luoghi storici della sua città. Il rettore Fabrizio Micari: “Una media pazzesca, merita il massimo. Una freschezza mentale e una lucidità da portare come esempio ai giovani. Prova che studiare fa bene”.
A cura di Ida Artiaco
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Giuseppe Paternò (Screen da Youtube).
Giuseppe Paternò (Screen da Youtube).

A quasi 97 anni suonati, 96 e 10 mesi per la precisione, Giuseppe Paternò, ferroviere in pensione, ha realizzato uno dei sogni più grandi della sua vita: si è laureato in Storia all'Università di Palermo, segnando un vero e proprio record alla sua età. Con una tesi sui luoghi storici della sua città, come palazzo Steri sede del Rettorato universitario, il nonno siciliano è diventato uno studente modello e in soli tre anni è riuscito a portare a casa il risultato. Classe 1923,  ha conosciuto il fascismo, la guerra, la liberazione, il dopoguerra, gli anni della democrazia e delle lotte sociali. Essendo nato in una famiglia poco abbiente, ha sempre lavorato per aiutare i genitori, facendo il fattorino e il venditore di birra, prima di diplomarsi a 31 anni e di essere assunto dalle Ferrovie dello Stato. E' qui che ha trascorso quasi tutta la sua vita, prima di andare in pensione.

Poi, nel 2017 ha deciso, a 94 anni, di iscriversi al corso di studi storici all'Università di Palermo, diventando lo studente più anziano d'Italia, se non del mondo. Il suo percorso accademico è disseminato di tanti 30 e lode, la sua media è di 29,80, e ora si conclude in perfetta regola con i tempi della laurea triennale che arriva con la discussione di una tesi di cui è relatrice la professoressa Rossella Cancila. Festeggerà poi insieme ai due figli e ai quattro nipoti, essendo rimasto vedovo qualche anno fa. E non ha intenzione di fermarsi. Come ha fatto sapere al rettore Fabrizio Micari, ora penserà alla laurea specialistica: "Una media pazzesca, merita il massimo. Una freschezza mentale e una lucidità da portare come esempio ai giovani. Prova che studiare fa bene", ha commentato al Corriere della Sera. "Mi piacerebbe prendere un bel 110 e lode", aveva detto Giuseppe alla vigilia della seduta sempre al quotidiano di via Solferino, che ai giovani ha raccomandato: "Studiate, studiate, studiate".

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