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Palermo, i boss mafiosi facevano la cresta sulla colletta per i parenti dei defunti

I mafiosi del clan di Borgo Vecchio, quartiere di Palermo, arrestati ieri in seguito a un’operazione anti racket erano arrivati persino a fare la cresta sui soldi raccolti per aiutare la famiglia di un anziano investito da un autobus e morto.
A cura di Davide Falcioni
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La sete di denaro dei mafiosi del clan di Borgo Vecchio, quartiere di Palermo, non si placava neanche davanti ai defunti: erano infatti arrivati persino a fare la cresta sui soldi raccolti per aiutare la famiglia di un anziano investito da un autobus e morto. Dalle microspie messe nell'auto dei due uomini incaricati di riscuotere il pizzo e arrestati ieri in seguito a un blitz dei carabinieri, Giovanni Zimmardi e Vincenzo Vullo, emerge l'intenzione del clan di organizzare una colletta nel rione tra i commercianti per riscuotere il denaro da devolvere ai familiari della vittima. I due avevano pianificato però di consegnare ai parenti del morto solo 2.000 dei 6.000 euro che si apprestavano a incassare. Gli investigatori non hanno accertato se il resto della somma sia stata effettivamente stata messa a disposizione, comunque, della famiglia mafiosa o se sia invece stata spartita tra i due malviventi. L'operazione di ieri è stata resa possibile anche dalla ribellione delle vittime del racket che spontaneamente hanno denunciato gli estortori. Su 20 taglieggiamenti 14 sono stati segnalati dai commercianti.

In manette sono finite ieri venti persone persone, tra boss, gregari ed esattori del clan di Borgo Vecchio, a Palermo. A denunciarlo  sono stati commercianti e piccoli imprenditori del quartiere che, dopo anni di silenzio, hanno deciso di ribellarsi al racket rivolgendosi alle forze dell'ordine: i venti arrestati sono accusati – a vario titolo – di associazione mafiosa, associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, ai furti e alla ricettazione, tentato omicidio aggravato, estorsioni e danneggiamenti. Oltre venti le estorsioni accertate durante le indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia guidata dal Procuratore Francesco Lo Voi, 13 delle quali scoperte grazie alle denunce spontanee delle vittime. In cinque casi invece i commercianti hanno ammesso di pagare dopo essere stati convocati dagli inquirenti. L'inchiesta che ha portato ai fermi è la prosecuzione di indagini passate sul mandamento mafioso di Porta Nuova e, in particolare, sulla famiglia mafiosa di Borgo Vecchio.

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