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Padova. Sparò a un ladro, condannato in appello Onichini: “Mi vergogno di essere italiano”

Confermata dalla Corte d’appello di Venezia la condanna a 4 anni e 11 mesi nei confronti di Walter Onichini, commerciante di Legnaro (Padova) accusato di tentato omicidio per aver sparato a un uomo che si era introdotto in casa sua la notte del 22 luglio 2013 e averlo poi caricato in auto e abbandonato a un chilometro da casa.
A cura di Susanna Picone
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È stata confermata in appello la pena inflitta a Walter Onichini, il macellaio di Legnaro (Padova) finito a processo e condannato in primo grado, nel dicembre del 2017, a quattro anni e undici mesi per aver sparato a un ladro che nel cortile di casa sua stava cercando di rubargli la macchina. L’uomo, un giovane albanese, si era già introdotto nella villetta del macellaio a Legnaro assieme ad altri per compiere un furto. I fatti che hanno portato il commerciante, un trentottenne, a processo risalgono alla notte tra il 21 e il 22 luglio 2013. Onichini è accusato di tentato omicidio e anche di sequestro di persona per aver caricato in auto l’uomo ferito e averlo poi scaricato in un campo, a circa un chilometro da casa sua, e lasciato lì sanguinante. Il procuratore generale Giancarlo Buonocore aveva chiesto lo scorso aprile l'assoluzione dell'imputato, con la derubricazione del reato iniziale a lesioni colpose, reato quest’ultimo perseguibile a querela di parte che non fu presentata. Ma i giudici hanno confermato la condanna arrivata in  primo grado nel 2017.

Il commento del macellaio padovano e del suo avvocato – A emettere la sentenza la seconda sezione della Corte d'appello di Venezia. “Mi vergogno di essere italiano”, le prime parole pronunciate dall’imputato dopo la condanna. "Hanno ragione i ladri, bisogna fare i delinquenti in Italia", ha quindi aggiunto Onichini ai microfoni dei cronisti prima di andare via. “È stata ritenuta valida una sentenza di primo grado che sia a giudizio mio che del procuratore generale andava completamente riformata. Ora si sono dati 90 giorni per la motivazione, vedremo quale essa sarà. È evidente che valuteremo di ricorrere ancora contro questa decisione”, ha detto da parte sua l'avvocato  difensore Ernesto De Toni.

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