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Ossa umane a Badia Tedalda: forse il corpo di Guerrina Piscaglia

Nella grotta della Tabussa nella riserva dell’Alpe della Luna, a pochi chilometri da Badia Tedalda sono stati rivenuti un femore un bacino e altri resti umani. Potrebbe trattarsi delle spoglie di Guerrina Piscaglia, la donna scomparsa nel maggio 2014 a Ca Raffaello e mai ritrovata. L’anno scorso per Gretien Alabi è arrivata la condanna definitiva per l’omicidio di Guerrina Piscaglia.
A cura di Angela Marino
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Sarà l'esame del DNA a fornire la risposta che in queste ore la famiglia di Guerrina Piscaglia sta aspettando: sono della 52enne scomparsa sei anni fa da Ca Raffaello i resti umani ritrovati all’interno della grotta della Tabussa nella riserva dell’Alpe della Luna, a pochi chilometri da Badia Tedalda. A fare la macabra scoperta due escursionisti che erano entrati nella grotta per osservare le stalattiti e si sono invece imbattuti in alcuni resti ossi di colore rosso. I frammenti rossastri, che forse hanno cambiato colore a causa del contatto col ferro, sono compatibili con parti di bacino, femori e altre frammenti di ossa umane femminili.

I resti sono stati inviati al laboratorio del Ris di Roma dove verrà estratto il DNA per la comparazioni con i profili genetici delle persone scomparse nell'area del ritrovamento, tra cui anche quello di Guerrina Piscaglia. La donna è scomparsa il pomeriggio del primo maggio 2014 a Ca Raffaello, excalve toscana in Abruzzo, lasciando soli il marito Mirko Alessandrini e il figlio Lorenzo, a cui era legatissima. Dopo che di Guerrina si erano perse le tracce dal cellulare della donna era pariti alcuni sms che sembravano confermare l'ipotesi di un allontanamento. Dalle indagini, tuttavia, è emerso un legame sessuale con padre Gretien, frate congolese che la donna assisteva insieme al marito, preparando per lui i pasti e aiutandolo nelle incombenze domestiche. A confermare il coinvolgimento del religioso nella scomparsa della donna anche la posizione del telefonino del frate, localizzato nello stesso luogo dove si trovava quello donna ogni volta che partivano gli sms.

Secondo le ipotesi investigative, poi suffragate da tre gradi di giudizio, Gretien avrebbe ucciso Guerrina strangolandola per liberarsi dell'asfissiante presenza della donna, che si era infatuata. La sentenza di condanna definitiva per Gretien Alabi è arrivata nel 2019 con la conferma della condanna a 27 anni di carcere.

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