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Operaio ruba una bombola di gas per scaldarsi. Imprenditore lo appende a una trave e lo picchia

Il gravissimo episodio di violenza è avvenuto a Ragusa, in Sicilia: in manette è finito Rosario Dezio, un imprenditore agricolo, consigliere comunale del Pd: è stato lui a massacrare di botte un operaio, “colpevole” di aver preso una bombola di gas per riscaldarsi nel casolare abbandonato dove era costretto a dormire.
A cura di Davide Falcioni
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La sua colpa? Quella di essersi appropriato di una bombola del gas per riscaldarsi. Un gesto che ha mandato su tutte le furie Rosario Dezio, un imprenditore agricolo di Ragusa, che ha immobilizzato un suo operaio – un cittadino di nazionalità rumena – poi l'ha chiuso in un garage, gli ha legato mani e piedi, l'ha appeso ad una trave e infine l'ha preso a bastonate causandogli fratture diffuse su tutto il corpo.

Dezio, consigliere comunale di Vittoria eletto in una lista di centrosinistra, è stato posto agli arresti domiciliari e deve rispondere delle accuse di lesioni gravi, sequestro di persona e porto d’armi. L'uomo è stato definito un “soggetto pericoloso” da Antonino Ciavola, dirigente della Squadra Mobile di Ragusa. L'azienda agricola di cui è titolare era già stata oggetto di controlli per il contrasto al caporalato ed allo sfruttamento della manodopera. Anche due parenti di Dezio e un suo collaboratore sono stati denunciati per aver contribuito a vario titolo, alla commissione dei reati.

Dezio è attualmente consigliere comunale di Vittoria ed è componente della segreteria del Pd cittadina. In consiglio comunale rappresenta la lista civica "Nuove idee – i democratici", collegata al Partito democratico. E' subentrato in Consiglio comunale a settembre al posto di Fabio Nicosia dimessosi a seguito dell'inchiesta "Exit poll". Dezio, aveva già ricoperto in passato la carica di consigliere comunale, in seno al Pd.

Come è avvenuto il pestaggio degli operai

L'incredibile episodio di violenza e sfruttamento è stato denunciato dalla stessa vittima lo scorso 15 febbraio: l'uomo è andato in commissariato e ha riferito che oltre a lui altri suoi connazionali  erano stati malmenati e feriti da Dezio. Per questo è scattata l'inchiesta, che ha consentito di scoprire dentro una delle case fatiscenti ricavate nell’azienda, nascosto sotto le coperte e dolorante, un giovane romeno terrorizzato e sotto choc. Lo stesso imprenditore, hanno riferito gli inquirenti, “in modo spavaldo ha ammesso di aver picchiato i romeni sorpresi a rubare una bombola di gas, senza però aggiungere con quali modalità lo aveva fatto”.

Le verifiche hanno permesso di chiarire che i due operai a causa del forte freddo avevano sottratto una bombola per riscaldarsi, ma erano stati notati dall’imprenditore. Uno dei due era riuscito a nascondersi, mentre l’altro è stato picchiato brutalmente con il calcio di un fucile, pugni e colpi di bastone. Per impartire la “lezione”, Dezio aveva anche imbracciato l'arma, regolarmente detenuta, esplodendo alcuni colpi per terrorizzarlo.

Mentre Dezio ricaricava il fucile l'operaio è riuscito a fuggire insieme al compagno. Dopo aver vagato per ore, i due avevano trovato rifugio in un casolare abbandonato, dove il giorno seguente li aveva scovati l’imprenditore, che insieme a un suo collaboratore aveva seguito un connazionale delle vittime. Il nuovo pestaggio è avvenuto il giorno seguente. Dopo aver trascinato i lavoratori contro la loro volontà nell’azienda l’imprenditore aveva chiuso in un garage il ladro sorpreso a rubare la bombola, lo aveva legato mani e piedi e appeso a una trave. Una volta reso inerme, lo ha picchiato selvaggiamente con un bastone di legno, procurandogli lesioni e fratture in diverse parti del corpo.

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