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Omicidio Roberta Siragusa, avvocati Morreale: “Nel video in cui brucia viva non si vede chi le dà fuoco”

Il legale di Pietro Morreale, il giovane accusato del delitto avvenuto a Caccamo, replica alle notizie trapelate sul contenuto di un video in cui sarebbe stato ripreso l’omicidio da una telecamera di un bar che si trova nei pressi del campo sportivo. “Le immagini non mostrano il momento in cui si ha l’innesco del fuoco e nemmeno chi ha provocato l’accensione”.
A cura di Biagio Chiariello
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"Le immagini non mostrano il momento in cui si ha l'innesco del fuoco e nemmeno chi ha provocato l'accensione".Lo ha comunicato Gaeta Giunta, il legale di Pietro Morreale, il giovane accusato di aver ucciso e dato alle fiamme l'ex fidanzata, Roberta Siragusa di 17 anni lo scorso gennaio a Caccamo, nei pressi di Palermo. La replica degli avvocati del ragazzo è arrivata a margine delle ultime notizie trapelate sul contenuto di un filmato, depositato dalla Procura di Termini Imerese durante l'incidente probatorio di mercoledì scorso in cui sarebbe stato ripreso l'omicidio da una telecamera di un bar che si trova nei pressi del campo sportivo.

Secondo la procura Roberta sarebbe stata prima tramortita e poi bruciata viva. Per la difesa di Morreale nel filmato si vedrebbe "unicamente una fiammata che si staglia nel buio della notte per una dozzina di secondi, che si sposta da destra verso sinistra rispetto alla visuale del video, adagiandosi per qualche minuto sulla parte bassa fino a spegnersi". "Da tale video – spiega l'avvocato – per la lunga distanza che separa la telecamera dal luogo dalla fiammata non si vede nessun uomo che dà accensione alcuna alla povera Roberta".

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Il penalista sottolinea poi che il video in questione dura "dieci minuti estrapolati dal pubblico ministero, facenti parte di un sequenza di sei ore". Morreale, come afferma il suo difensore, sarebbe stato interrogato "per circa due ore" il 9 aprile scorso e in quell'ambito avrebbe "descritto le modalità di accensione del fuoco sul corpo di Roberta" e il video confermerebbe la sua versione.

L'indagato ha sempre negato di aver ucciso l'ex fidanzata, ma ha spiegato che la giovane si sarebbe cosparsa di benzina dandosi fuoco da sola e buttandosi nel dirupo. Lui avrebbe cercato di salvarla, invano. In quel punto, però, non sarebbero state ritrovate tracce d'incendio e, in base all'autopsia, la morte della 17enne siciliana sarebbe frutto né di un suicidio né di un incidente.

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