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Neonato morto sulla nave da crociera, domani l’udienza di convalida del fermo per la mamma e le 2 colleghe

Si svolgerà domani, giovedì 23 maggio, alle 15 l’udienza di convalida del fermo nei confronti delle 3 donne arrestate per la morte di un neonato di appena 3 giorni su una nave da crociera. Le tre saranno anche sottoposte ad interrogatorio alla presenza di un interprete. Secondo l’accusa, la mamma del bimbo sarebbe stata aiutata dalle due colleghe a nasconderlo durante i turni di lavoro.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Si terrà domani, giovedì 23 maggio, alle 15, l'udienza di convalida del fermo per le tre donne arrestate in seguito alla morte del neonato nato il 17 maggio e trovato senza vita sulla nave da crociera Silver Whisper. Ad anticiparlo a Fanpage.it, i legali delle 3 colleghe accusate di omicidio. L'udienza di convalida del fermo riguarderà anche la mamma del piccolo, la 28enne Chan Jheansel Pia Salahid che lavorava a bordo della nave da crociera con alcune mansioni per la pulizia delle cabine e in cucina.

Secondo quanto anticipato dall'avvocato Mario Fabbrucci, che si occupa della difesa di una delle due colleghe che avrebbero aiutato la neo-mamma a nascondere il neonato durante i turni di lavoro, si terrà domani anche l'interrogatorio per raccogliere le versioni delle tre donne fermate.

Stando a quanto reso noto dal legale Luca Fabbrucci, che assiste la seconda collega della 28enne, gli atti sarebbero stati tradotti anche in lingua inglese poiché le due donne non parlerebbero italiano. L'udienza di convalida, così come l'interrogatorio, si svolgerà alla presenza di un interprete.

I legali incontreranno le loro assistite nella giornata di domani prima dell'udienza di convalida del fermo. Tutte e  tre le donne si trovano nel carcere di Sollicciano a Firenze. La procura di Grosseto ha conferito per venerdì 24 maggio l'incarico per l'autopsia all'ospedale Misericordia.

Secondo quanto finora ricostruito, la mamma 28enne del piccolo lo avrebbe dato alla luce di nascosto per paura di perdere il lavoro, allattandolo però ogni volta che era stato necessario e poi riponendolo in un armadietto del personale al quale lasciava le antine aperte.

Le due colleghe della giovane madre, invece, sono accusate di averla aiutata a partorire di nascosto, facendo poi sparire il cordone ombelicale e di averla supportata negli escamotage per lasciare il neonato da solo durante le ore di lavoro.

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