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Neonato abbandonato a Rovigo, Giorgio sta meglio ma è caccia alla mamma: “Cerchiamo testimoni”

Sta bene Giorgio, il neonato abbandonato vicino al cimitero di Rosolina. Mentre si attende la decisione del giudice sul suo destino, è caccia alla mamma. La magistratura ha avviato un’indagine per abbandono di minore. La donna rischia una pena fino a 5 anni: non si esclude che possa essere una minorenne o una prostituta della zona.
A cura di Ida Artiaco
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neonato

Migliorano le condizioni di Giorgio, il neonato abbandonato dalla mamma neanche 30 minuti dopo il parto e trovato nella mattinata di ieri, mercoledì 24 aprile, in un borsone sportivo, una sacca da tennis di colore rosso, nei pressi del cimitero di Rosolina, in provincia di Rovigo. Aveva ancora il cordone ombellicale ed è stato tratto in salvo da una infermiera del 118, Giorgia Cavallaro, che se l'è tenuto stretto al petto mentre l'ambulanza correva contro il tempo lungo la strada che dal luogo del ritrovamento li ha portati all'ospedale di Adria, dove il bambino è arrivato in ipotermia.

E mentre è partita una vera e propria gara di solidarietà per adottare il bimbo, anche se la decisione spetterà al giudice, è cominciata una vera e propria caccia alla mamma. Come riferisce Il Resto del Carlino, subito dopo la scoperta del piccolo nella sacca sportiva è scattata un'indagine della magistratura, coordinata dal pubblico ministero Ermindo Mammucci. Si procede per abbandono di minore. Gli inquirenti sono al momento al lavoro per cercare di ricostruire la dinamica di quanto successo e soprattutto per dare un volto alla donna che subito dopo aver messo al mondo il figlio lo ha abbandonato vicino ad un cimtero. Per questo si attendono i filmati delle telecamere di sorveglianza della zona e le dichiarazioni di eventuali testimoni affinché si riesca a individuare chi intorno alle 10 di ieri mattina ha lasciato il neonato ed è fuggito via. Il reato prevede pene fino a cinque anni, senza contare le eventuali aggravanti che sono previste in questi casi.

"Questa donna – ha sottolineato il direttore generale dell’Usl – ha rischiato molto, sia per se sia per il suo piccolo. Voglio ricordare che è possibile partorire in ospedale in assoluto anonimato per dare poi in adozione il proprio figlio, senza complicazioni legali o di salute. Ci sono tutti i servizi per evitare simili tragedie che non è possibile tollerare". Considerate le condizioni del neonato, i medici si spingono a ipotizzare che la madre sia una persona giovane e senza problemi di salute. E' probabile che abbia partorito in un appartamento in una zona vicina al luogo dell'abbandono. Non è escluso neanche che la mamma possa essere una minorenne o una prostituta. Per questo l’allerta è stata diffusa non solo agli ospedali del rodigino, ma anche a strutture di accoglienza e associazioni che assistono donne in difficoltà. Le ricerche continuano.

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