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‘Ndrangheta, da Milano 10 nuovi arresti tra cui un giudice calabrese

L’inchiesta del procuratore aggiunto milanese Ilda Boccassini ha portato all’arresto, in Calabria, di diversi professionisti, tra politici e uomini di legge, che risultano coinvolti con il clan della ‘ndrangheta Valle-Lampada. In totale sono state fermate una decina di persone.
A cura di Susanna Picone
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'Ndrangheta, da Milano 10 nuovi arresti tra cui un giudice calabrese

Dopo la maxioperazione di ieri a Palermo che ha portato all’arresto di ben 36 esponenti della mafia siciliana oggi arriva la notizia di un nuovo blitz in corso contro la ‘ndrangheta calabrese. La Dda di Milano ha fatto scattare le manette per diverse persone a Reggio: in totale il gip Giuseppe Gennari ha firmato una decina di arresti tra alcuni affiliati alla famiglia Valle-Lampada e diversi professionisti che aiutavano i primi nei loro affari. Per Maria Valle, la moglie di un presunto boss, sono arrivati gli arresti domiciliari.

Giudici, politici, avvocati e uomini delle forze dell’ordine aiutavano la ‘ndrangheta

In particolare tra gli arrestati compare il nome di Vincenzo Giglio, giudice 51enne del Tribunale di Reggio Calabria, presidente di Corte d’Assise, docente di diritto penale alla scuola di specializzazione di Reggio ed esponente di spicco della corrente di sinistra di “Magistratura democratica”. Su Giglio grava l’accusa di “aver agevolato” la ‘ndrangheta: il giudice è stato fermato per il reato di corruzione e di favoreggiamento personale di un esponente del clan Lampada.

Oltre a questo nome importante compaiono anche altri illustri: Francesco Morelli, componente del Consiglio Regionale della Calabria, eletto nella lista “Pdl-Berlusconi per Scopelliti” è stato accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, rivelazione di segreto d’ufficio e corruzione. Morelli sarebbe stato, secondo gli inquirenti, il tramite tra i clan mafiosi e gli ambienti politici nazionali.

Arrestato anche Vincenzo Minasi, avvocato milanese difensore di Maria Valle: contro di lui grava l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, rivelazione di segreto d’ufficio e intestazione fittizia di beni. Tra gli altri professionisti sono finiti poi in manette un medico di Reggio Calabria accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e Luigi Mongelli, un maresciallo della guardia di Finanza accusato di corruzione.

Giancarlo Giusto, un altro magistrato di Palmi, è stato invece perquisito insieme anche agli studi degli avvocati Francesco Cardone, del Foro di Palmi, e Giovanni Marafioti, del Foro di Vibo Valentia. Tutti sono indagati nella stessa inchiesta.

Tra le file della ‘ndrangheta sono stati invece arrestati i presunti boss Francesco e Giulio Lampada, Raffaele Fermigno e Leonardo Valle.

L’inchiesta, denominata “Infinito”, è stata coordinata dal procuratore aggiunto milanese Ilda Boccassini e dai sostituti procuratori Paolo Storari e Alessandra Dolci. I fermi sono stati eseguiti dalle Squadre mobili di Reggio Calabria e di Milano.

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