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Naufragio Crotone, Migrantes: “Serve umanità: se non interveniamo ci abitueremo a queste stragi”

“La questione migratoria è una questione di umanità, o ci impegniamo tutti nella collaborazione oppure di stragi ne avremo ancora e ancora, e finiremo per abituarci”, così Suor Loredana Pisani, direttrice Migrantes dell’arcidiocesi di Crotone-Santa Severina.
A cura di Chiara Ammendola
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Il dolore dei familiari delle vittime del naufragio alla camera ardente
Il dolore dei familiari delle vittime del naufragio alla camera ardente

“La questione migratoria è una questione di umanità, si gioca la nostra umanità in questo secolo, o ci impegniamo tutti nella collaborazione oppure di stragi ne avremo ancora e ancora, e finiremo per abituarci”, così Suor Loredana Pisani, direttrice Migrantes dell’arcidiocesi di Crotone-Santa Severina all'esterno del palazzetto sportivo di Crotone dove è stata allestita la camera ardente per le vittime del naufragio, giunte finora a 67.

Ai microfoni di Fanpage.it suor Loredana racconta l'incontro con i sopravvissuti, soprattutto con i bambini, molti dei quali rimasti senza famiglia: “I più piccoli pian piano si stanno riprendendo – spiega – ce ne sono due in condizioni ancora critiche, ma in generale stanno meglio. La cosa più sconvolgente è vedere il dramma negli occhi di questi bambini. I più grandi cercano contatti con chi li accompagnava, qualcuno si è ricongiunto a chi è sopravvissuto, altri sono rimasti soli”.

Tanti i racconti raccolti dai sopravvissuti, ma tutti accomunati da un drammatico momento, quello dello schianto, come racconta la suora: “C'è stato questo schianto del barcone sulla secca – prosegue – qualcuno ha parlato di esplosione, c'è una ragazza che dice che il fratello l'ha aiutata a stare a galla e poi è scomparso, non si è salvato. Chi era nei punti favorevoli si è trovato in acqua ed è riuscito a nuotare, ma chi era al posto sbagliato non ce l'ha fatta”.

E poi l'appello a intervenire affinché queste stragi vengano fermate: “Sono tante, troppe, le vittime di questa tragedia, molte delle non sono state identificate – continua suor Loredana – stiamo aspettando i famigliari che non è detto che giungano in tempo e soprattutto che riescano a ritrovare i propri cari. Una tragedia immane dinanzi alla quale ognuno deve capire quale sia la propria responsabilità. La questione migratoria deve essere personale, bisogna chiedersi ‘Perché lui e non io?', e questo deve accadere per ognuno di noi, a ogni livello della società”.

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