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Mose, parla Baita: “Nel costo dell’opera 1miliardi di euro di tangenti e sprechi”

Baita è l’ex presidente della Mantovani Spa, società leader del Consorzio Venezia Nuova: “Ogni anno 100milioni di euro in tangenti e consulenze. Se si mettono in pila fanno un miliardo di euro, e non sono serviti alla realizzazione dell’opera”.
A cura di Davide Falcioni
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Lui si chiama Piergiorgio Baita, è l'ex presidente della Mantovani Spa, società capofila del Consorzio Venezia Nuova, che ha guidato fino al 28 febbraio del 2013, quando venne arrestato. L'uomo ha rivelato che – nel computo del Mose – c'è un miliardo di euro di troppo, distribuiti in 100 milioni di euro all'anno che i costruttori dovevano pagare al Consorzio. Intervistato da Repubblica Baita ha rivelato: "Tangenti e consulenze e contratti a tutti. Se si mettono in pila fanno un miliardo di euro e non sono serviti al progetto Mose, solo a rafforzare il Consorzio Venezia nuova nella città, nei rapporti con la politica, locale e romana". "Attorno al Mose – prosegue Baita – si è sviluppata la piovra del consorzio. Lo costituivano le aziende, ma le aziende lo subivano. Decideva tutto il presidente Mazzacurati". E spiega che Mazzacurati gli avrebbe detto: "Un extra dei vostri ricavi ritorna al consorzio, lo useremo per facilitare il percorso dell'opera".

Mose, Baita: "Il Consorzio Venezia Nuova è crollato da solo"

Baita rivela che il consorzio è riuscito a sopravvivere a Tangentopoli e, da lì in poi, a rafforzarsi al punto tale da entrare in conflitto con le stesse docietà che lo componevano. Finché, nel 2003, vi è una svolta importante: "Le partecipazioni statali si ritirano e vendono Condotte, Mazzacurati diventa presidente. E la frattura con i soci si allarga: le imprese sono in difficoltà. Non sopportano una struttura che guadagna il doppio e non serve a niente". Il consorzio, dunque, ha "cannibalizzato" se stesso: "E' crollato da solo, era inevitabile che finisse così. Non a caso è crollato proprio quando il Mose è praticamente finito", "perché gli imprenditori ora che i lavori sono conclusi volevano finire di pagare. E il Consorzio Venezia Nuova voleva invece che si continuasse".

Mose, la segretaria di Galan: "Bustarelle scambiate in hotel e ristoranti"

In questo quadro ieri Giancarlo Galan ha cercato di respingere le accuse: "Stanno tentando di scaricare su di me nefandezze altrui. Non mi farò distruggere per misfatti commessi da altri. Su ogni cosa che ho detto e fatto nella mia vita ho sempre messo la faccia. Ho tutta l’intenzione di farlo anche stavolta”. La sua segretaria Claudia Minutillo, invece, ha vuotato il sacco e rivelato dettagli importanti: come che l'assessore Renato Chisso (Forza Italia) riceveva in importanti hotel di lusso le bustarelle dal consorzio. Oppure lo facevano al ristorante Al Passo di Campalto, in provincia di Venezia, dove Minutillo, Chisso, Galan e Baita si incontravano discutendo "di tutte le cose in ballo" e scambiandosi tangenti.

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