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L'omicidio Meredith Kercher

Meredith Kercher: i periti confermano l’inattendibilità delle prove analizzate dalla scientifica

Quanto scritto nella relazione del 29 giugno scorso è stato riconfermato oggi nella prima udienza davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Perugia. Non c’è traccia di sangue sul coltello considerato l’arma del delitto mentre la traccia di dna di Raffaele Sollecito sul gancetto del reggiseno è stata considerata contaminata.
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Era nell'aria. Dopo averlo sostenuto nelle relazioni del 29 giugno scorso, lo hanno ribadito anche oggi: per i periti della Corte d'Assise d'appello di Perugia sul coltello utilizzato per uccidere Meredith non ci sono tracce di sangue. Crolla, insomma, la certezza sulla prova regina, quella che aveva permesso di puntare il dito su Knox the Fox, Amanda, la coinquilina americana della giovane Meredith Kercher. Insieme al coltello, l'altra prova schiacciante della colpevolezza, stavolta di Raffaele Sollecito, il gancetto del reggiseno è stata ritenuta oggi inattendibile.

Il motivo è semplice: attraverso una ricostruzione avvenuta con video e foto si nota chiaramente che la polizia scientifica ha repertato il reggiseno della studentessa inglese morta nella notte tra il 1 e 2 novembre del 2007, servendosi di guanti sporchi: Un'ipotesi più volte portata avanti dalla difesa del giovane pugliese ma mai seriamente presa in considerazione durante i processi. La tesi dei periti è in grado di stravolgere l'intero processo: il dna di Sollecito ritrovato su quel gancetto, infatti, era "l'unico elemento che collocava il ragazzo sulla scena del crimine" a detta dell'avvocato Buongiorno.

omicidio meredith
Lo studente pugliese in carcere per l'omicidio di Meredith Kercher

Il difensore di Sollecito, inoltre, ha commentato così l'udienza di oggi:

Abbiamo assistito a dei fotogrammi dai quali si evince in modo chiarissimo che i guanti con i quali è stato preso il gancetto di reggiseno erano sporchi. Non sono parole o giudizi. Sono fotografie che attestano quella contaminazione della quale la difesa parla da anni. […]Detto dai consulenti della difesa si poteva pensare, ovviamente, ad una tesi di parte; oggi mi sembra che questa contaminazione sia stata documentata dai periti. Peccato che la perizia sia stata fatta adesso. La difesa la chiedeva da tantissimo tempo.

I genitori di Meredith, d'altro canto, si sono detti estremamente preoccupati per l'atmosfera relativa al processo. Una situazione che hanno interpretato come "leggera, in cui sembra che finora si sia giocato e non ci sia stato un lavoro serio e ben sviluppato da parte della polizia scientifica".

Dopo l'ennesima svolta sul caso, non resta che attendere la prossima udienza dinanzi alla Corte d'Appello prevista per il 20 luglio prossimo. In quell'occasione ci sarà il controesame dei periti che verranno interrogati dal procuratore generale e dai legali dei due ragazzi.

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