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Melania Rea, trovato un cellulare: potrebbe essere il suo

Per il delitto di Carmela Melania Rea la svolta forse è più vicina di quanto s’immagini. I Carabinieri avrebbero rinvenuto in un campo un telefonino che potrebbe appartenere alla donna. Intanto la posizione di Salvatore Parolisi sembra incrinarsi.
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salvatore parolisi

Il delitto di Melania Rea ha una nuova location: un campo sportivo a Villa Pigna, vicino Folignano, dove sarebbe stato rinvenuto un cellulare sospetto. Il telefonino, recuperato proprio dai carabinieri che lavorano al caso, adesso è nelle mani degli inquirenti che stanno predisponendo ulteriori accertamenti: pare, infatti, che il cellulare potesse appartenere alla donna.

Intanto, contestualmente alla scoperta del cellulare, un testimone avrebbe fatto sapere agli inquirenti di aver visto Salvatore Parolisi proprio in quel campo il 7 giugno scorso. L'istruttore Parolisi, infatti, secondo alcune indiscrezioni sarebbe solito fare jogging proprio in quel campo. Secondo quanto testimoniato, però Parolisi non sarebbe stato notato mentre si allenava. L'istruttore era tornato venerdì 3 a Folignano per chiedere una proroga della licenza; nei giorni successivi il militare era stato a Perugia per incontrarsi con i suoi due avvocati e successivamente, sarebbe ritornato a Folignano, prima di ripartire per Frattamaggiore.

Proprio la mattina del 7 giugno Parolisi sarebbe stato notato nel campo di Villa Pigna, mentre armeggiava con alcuni oggetti, tra cui, forse, un telefono cellulare. Il testimone si trovava a circa 50 metri da Parolisi, pertanto ha riferito di non essere sicuro che l'oggetto in questione fosse proprio un cellulare. Che si tratti ancora una volta di un mitomane? Oppure ci troviamo di fronte a un punto di svolta per le indagini?

Chi ha ucciso Carmela Melania Rea?

Intanto Parolisi continua a ribadire la sua innocenza, ma com'è noto alcuni stralci del suo racconto non combaciano con quanto riferiscono i testimoni presenti sul pianoro di Colle San Marco il pomeriggio del 18 aprile scorso. Nello specifico Parolisi, sebbene non sia indagato, risulta essere il principale sospettato: sono ben trenta i testimoni che non confermano la sua versione dei fatti. Non solo, anche gli orari di quel 18 aprile sembrano essere  piuttosto strampalati: una circostanza che non fa altro che confermare i possibili risvolti torbidi della vicenda.

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