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L'omicidio di Melania Rea

Melania Rea, la rabbia del fratello contro Parolisi: “Crudeltà nel sangue, ecco tutte le sue bugie”

Parole durissime quelle espresse dal fratello di Melania Rea in cui l’uomo smonta le ricostruzioni fatte da Salvatore Parolisi su quel terribile delitto, bollandole come menzogne: “Ha inventato di sana pianta bugie su bugie come d’altronde ha sempre fatto”.
A cura di Antonio Palma
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Dopo le ultime affermazioni di Salvatore Parolisi “deduco che lui la crudeltà ce l'ha nel sangue e senza rendersene conto l’ha usata anche nell’intervista”, sono le parole di rabbia di Gennaro Rea, fratello di Melania Rea, dopo la recente intervista di Parolisi rilasciata fuori dal carcere durante il primo permesso premio dell’ex militare condannato in via definitiva per l'omicidio della moglie uccisa con 35 coltellate nel 2011 nel bosco di Colle San Marco, nel Teramano.

Parole durissime espresse oggi in un post facebook in cui il fratello di Melania Rea non nomina mai Parolisi, così come è abituato a fare da tempo, ma smonta le ricostruzioni fatte dal detenuto su quel terribile delitto, così come aveva già fatto subito dopo l’intervista ricordando le bugie dell’ex cognato.

Nell'intervista rilasciata pochi giorni fa, Parolisi ha “inventato di sana pianta bugie su bugie come d'altronde ha sempre fatto. Lui addossa la colpa a Melania di averlo lasciato solo, per questo motivo lui l'ha tradita, credo che in queste parole per l'ennesima volta conferma di essere lui l'assassino, ha riferito solo che è innocente ma non ha proferito nessuna parola di rispetto verso la persona che lui diceva di amare, anzi ha usato una crudeltà mentale in questo caso mortificando la mamma di sua figlia, una mamma morta per il troppo amore per un ‘uomo’ che non meritava e non merita niente” ha scritto Rea, sottolineando: “Lui è libero di respirare, di passeggiare, di telefonare mentre la mia povera nipote è stata condannata a non vivere e a non poter continuare a godersi come mamma la sua meravigliosa bambina”.

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Parolisi “asserisce che è stato vergognoso che il giudice abbia ritenuto l'orma della scarpa rinvenuta nei pressi del cadavere di proprietà del medico legale perché il sangue dopo tre giorni non c'era più. Faccio presente che il luogo dove fu ritrovata Melania era su in montagna un posto non raggiunto da tanto sole quindi il sangue non poteva subito essiccare anche per la presenza sull'erba di foglie che non permisero che lo stesso (sangue) avesse immediato contatto con il terreno, in più non c’era più sangue nel corpo della povera Melania. Ci sono foto scattate dagli inquirenti dove si vede chiaramente che la macchia di sangue era ancora abbastanza fresca da poter impregnare la suola della scarpa” ha spiegato ancora il fratello di Melania.

“Lui inoltre afferma che si trovavano tutti insieme (la sua famiglia) presso zona altalene, e mentre lui giocava con la piccola Vittoria, Melania era andata al bagno. Questo racconto che lui ha edotto come alibi è una bugia perché la scena che ha raccontato veramente è accaduta ma una settimana prima. Di quel giorno infatti c'è un video girato casualmente da un suo superiore che si trovava al pianoro. Quindi non si è dovuto sforzare a mentire” ha proseguito Gennaro Rea.

“Non mi voglio prolungare più di tanto sulle altre menzogne che ha detto, sulla sua strafottenza, sulla sua arroganza, sulla sua malvagità contro la Donna in generale. Spero con tutto il cuore che il magistrato di sorveglianza veda l'intervista attentamente e riscontri che il percorso educativo intrapreso in carcere non ha migliorato la sua persona, anzi lo ha incattivito rendendolo ancora pericoloso” ha concluso il fratello di Melania Rea che già nei giorni scorsi aveva dato mandato al suo legale per informare il magistrato dell’intervista di Parolisi.

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