Medici non si accorgono di aver reciso l’arteria a paziente morto dopo il coma: risarcimento da 1 milione al figlio

Un uomo di 69 anni è morto dopo 2 anni passati in coma a seguito di un errore medico e il figlio ha ottenuto un risarcimento di oltre un milione di euro. La vicenda inizia nel 2019, ma culmina con la morte del paziente nel 2021 e con la sentenza arrivata solo nel 2025.
L'uomo si era sottoposto a un intervento nel 2019 per mettere un bypass al cuore. L'operazione, seppur delicata, è di routine per diversi ospedali, eppure al 69enne è costata la vita a causa di diversi errori medici. I chirurghi che hanno effettuato l'intervento, infatti, non si sono resi conto di aver reciso l'arteria sinistra mammaria dell'uomo e il 69enne è andato in arresto cardiaco in seguito a un'emorragia, riportando danni cerebrali irreversibili.
Dopo 2 anni in stato vegetativo, è deceduto nell'ottobre 2021. Ora il figlio ha ottenuto un risarcimento di circa 1 milione di euro, più interessi e spese legali. Secondo il giudice, infatti, è stato l'errore medico a provocare il coma e in seguito il decesso. I fatti si sono verificati nell'Istituto clinico ligure alta specialità di Rapallo, in provincia di Genova.
Il Tribunale Civile di Genova ha stabilito la responsabilità dei medici che hanno causato la lacerazione dell'arteria durante l'intervento chirurgico. Decisivo, secondo il giudice, sarebbe stato anche il ritardo con il quale i medici hanno riconosciuto l'insorgenza dell'emorragia che ha poi portato all'arresto cardiaco. In caso di un approccio diagnostico-terapeutico corretto, il decesso non si sarebbe verificato e il paziente avrebbe avuto prospettive di una buona qualità di vita.
La sentenza di primo grado, quindi, ha asserito che il figlio 50enne dovrà essere risarcito con 1 milione di euro per "danno da perdita del rapporto parentale, danno morale catastrofale e danno biologico terminale".