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Matera, minorenni stuprate dal branco: “Erano in otto, violenza brutale e subdola”. Quattro arresti

Scattate in queste ore quattro richieste di arresto per la violenza sessuale e le botte subite da due turiste inglesi minorenni in una festa privata per un compleanno “all’americana” in una villa a Pisticci, in provincia di Matera. Nel mirino un gruppetto di bulli del paese dedito al consumo di alcol e droghe.
A cura di Giorgio Scura
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MATERA – Prima i cali e i pugni, poi lo stupro di gruppo, in 0tt0 contro due. La Polizia ha eseguito quattro arresti nell'ambito dell'indagine sulla violenza sessuale di gruppo subita da due turiste inglesi minorenni durante una festa in una villa a Marconia di Pisticci (Matera) la notte tra il 7 e l'8 settembre scorso. Si tratta di giovani tra i 19 e i 23 anni. E altri quattro devono ancora essere identificati.

In quella notte da incubo, le due ragazzine sarebbero state picchiate e poi violentate dal branco nel giardino della villa. Rientrate a casa, le due hanno chiamato il 118 e sono state ricoverate all'ospedale "Madonna delle Grazie" di Matera. A Pisticci vivono alcuni parenti di una delle ragazze, la cui famiglia, di origine lucana, partì per l'Inghilterra diversi anni fa. L'altra ragazza è una sua amica.

L'indagine è coordinata dalla Procura della Repubblica di Matera. Le quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state disposte dal gip di Matera Angelo Onorati su richiesta della Procura della Repubblica.

Le indagini della Polizia che hanno portato all'arresto di quattro giovani, tutti di Pisticci (Matera) – accusati di violenza sessuale e lesioni personali aggravate ai danni di due turiste inglesi minorenni – hanno messo in mostra "la brutalità, la gravità ed efferatezza delle violenze commesse con modalità subdole, che avrebbero potuto essere reiterate nei confronti di altre donne". E' questa la motivazione alla base delle misure cautelari in carcere disposte dal gip di Matera Angelo Onorati su richiesta della Procura della Repubblica. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la violenza sessuale sarebbe avvenuto nel giardino della villa dove era in corso una festa privata.

Come ricostruito dagli inquirenti, alle 3.30 le minorenni, che non parlano italiano, chiamavano il 118 riferendo di aver subito una violenza sessuale da parte di un gruppo di ragazzi, violenza avvenuta intorno alle ore 00.30. Dopo essere state visitate e trasportate in ospedale, le minorenni hanno raccontato che poco dopo essere arrivate alla festa erano state avvicinate da due degli indagati, che non avevano mai visto prima.

Gli stessi, in un primo momento, riuscivano ad instaurare con le minorenni un rapporto amichevole, carpendone la loro fiducia. Successivamente, approfittando anche dello stato di alterazione psichica delle ragazze, dovuto all'assunzione di alcool, si avvicinavano a loro altri partecipanti alla festa. Uno di essi spingeva con forza una delle due minorenni in una zona buia sul retro della villa, seguito dagli altri tre e dall'altra ragazza. Giunti in un campo venivano perpetrate due distinte violenze sessuali nei confronti delle minorenni, sia da parte dei quattro sopraindicati, che da parte di altri 4 soggetti, tre dei quali, al momento, indagati in stato di libertà.

Le violenze si protraevano per circa 15 minuti, fino a quando il gruppo composto da 8 soggetti si allontanava dal luogo seguito, a distanza di qualche minuto, dalle minorenni.
Nell'ambito delle indagini venivano ascoltate diverse persone informate sui fatti ed analizzate le immagini delle telecamere di sorveglianza della villa, che inquadravano le fasi immediatamente precedenti ed immediatamente successive alle violenze sessuali, fornendo così un indubbio riscontro al racconto delle vittime. Importanti elementi probatori, a sostegno di quanto dichiarato dalle ragazze, si rinvenivano dai rilievi tecnici svolti dal Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica.

I giovani coinvolti nello stupro di gruppo "si assumano le loro responsabilità e confessino tutto, anche i nomi degli altri violentatori". Così l'avvocato Giuseppe Rago, legale delle famiglie delle due ragazzine inglesi. "Dopo il fortissimo trauma – ha aggiunto – si stanno riprendendo e stanno riuscendo a ricordare altri particolari importanti per ricostruire questa terribile vicenda".

"Questo è il momento in cui deve emergere forte lo spirito della nostra comunità, una comunità sana che non può e non dovrà mai abituarsi a simili episodi e per questo non può permettersi di tacere chi è in grado di aiutare gli inquirenti a mettere fine a questa vicenda". Lo ha scritto, in un post pubblicato sulla pagina Facebook del Comune, Viviana Verri, sindaco di Pisticci.

Il dito è puntato contro un gruppetto di bulli di paese, soliti abusare di alcol e probabilmente anche droghe, che erano alla festa quella sera. Una festa all'americana, ossia aperta a chiunque volesse partecipare, quindi affollata di gente che ha potuto notare quello che stava succedendo.

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