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L’Ordine degli Infermieri a Fanpage.it: “Tra noi forte ripresa dei contagi. Sospenderemo i No Vax”

Tra gli infermieri contagi più che raddoppiati in un mese, mentre le aziende sanitarie vanno a rilento con le sospensioni. La FNOPI: “A partire dal 6 dicembre saranno gli ordini professionali a sospendere i No Vax. È quello che faremo”.
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A cura di Davide Falcioni
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"Consideriamo la terza dose la naturale prosecuzione di un percorso per proteggere noi stessi e gli altri". A dirlo, intervistato da Fanpage.it, Luigi Pais, componente del Comitato centrale della Fnopi, la Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche, che da sempre si batte affinché i professionisti sanitari non solo siano vaccinati, ma siano anche obbligati a farlo nel pieno rispetto del senso di un lavoro – quello dell'infermiere – che è anche una "vocazione" alla cura dei più fragili e vulnerabili. La necessità di correre con le dosi "booster" è però giustificata anche dalla ripresa delle infezioni nel personale sanitario; gli infermieri, vaccinati nei primi mesi del 2020, stanno assistendo a un aumento esponenziale dei contagi che nell’arco di un solo mese, da ottobre a novembre, sono più che raddoppiati con un incremento di oltre il 130%, portando il totale degli infermieri infetti da inizio pandemia a oltre 121mila. Dopo il valore più basso di 219 infetti a metà luglio, si è passati ai 1.403 del 17 ottobre e ai 3.088 del 17 novembre.

Dottor Pais, a che punto è la campagna vaccinale tra gli infermieri?
La situazione è buona. Gli infermieri hanno aderito convintamente alla campagna vaccinale ed il centro studi della Fnopi ha calcolato che appena lo 0,83% di loro non ha ricevuto le prime due dosi: tra questi, però, ci sono anche persone che non possono essere vaccinate per motivi di salute. Non abbiamo un quadro preciso di quanti sono i "No Vax" ideologici, ma su una platea di 460mila professionisti rappresentano un'esigua minoranza. Siamo molto felici della risposta data dagli infermieri italiani.

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I sanitari rientrano tra le categorie prioritarie per la terza dose. Credete che l'adesione degli infermieri sarà altrettanto buona?
Pensiamo che la terza dose sia la naturale prosecuzione di un percorso per proteggere se stessi e le persone che assistiamo ogni giorno, i più fragili e vulnerabili che rischierebbero molto se contraessero il Covid. C'è però anche la salute degli infermieri: dalla scorsa estate assistiamo a una forte ripresa dei contagi, alla fine di luglio quelli che si erano infettati erano aumentati del 600%. Questo è avvenuto perché, come è ormai chiaro, la durata dell'immunità conferita dal vaccino tende a diminuire nel tempo. È indispensabile che gli infermieri facciano la dose di richiamo.

Anche se non sono molti, negli ospedali continuano a lavorare degli infermieri No Vax. Perché è così difficile sospenderli?
La norma dice chiaramente che la sospensione di infermieri e medici non vaccinati spetta alle aziende sanitarie, ma abbiamo notato che i provvedimenti vengono presi a macchia di leopardo, a velocità diverse e spesso molto lentamente. Alcune aziende hanno provveduto a questo onere, altre invece no anche a causa delle difficoltà nel garantire il mantenimento di alcuni servizi. Chiaramente in una situazione di carenza di personale l'assenza di una o due persone in un reparto ospedaliero può costituire un serio problema. In questo quadro vediamo con grande favore la proposta del Governo di spostare l'onere delle sospensioni dalle aziende sanitarie agli ordini professionali.

Quindi potrete essere direttamente voi a sospendere i No Vax?
Sì, è quello che faremo a partire dal 6 dicembre. D'altro canto la legge 3/2018, che ha riformato la materia, dice chiaramente che gli ordini delle professioni sanitarie sono enti pubblici "sussidiari dello Stato". E quando lo Stato chiama, noi siamo chiamati a rispondere.

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