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Lopalco dice che per evitare la terza ondata di Coronavirus può servire chiudere le scuole

Secondo Pierluigi Lopalco, epidemiologo e assessore alla Sanità della regione Puglia, “le scuole sono un forte volano della circolazione del virus, ora è il momento più delicato di tutta la pandemia. C’è il rischio della terza ondata, per evitarlo può servire anche chiuderle. Ai colleghi che chiedono il lockdown totale? A loro dico di andare a parlare con Draghi”.
A cura di Ida Artiaco
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"Le scuole sono un forte volano della circolazione del virus, ora è il momento più delicato di tutta la pandemia. Siamo ad un bivio: c’è il rischio della terza ondata, per evitarlo può servire anche chiudere le scuole e usata per quanto possibile la didattica a distanza". A parlare è Pierluigi Lopalco, epidemiologo e assessore alla Sanità della regione Puglia. Lo ha fatto intervenendo come ospite alla trasmissione Un giorno da pecora in onda su Radio Rai, nel corso della quale ha ribadito che per fermare la diffusione del Coronavirus, ed in particolare delle sue varianti, si dovrebbero chiudere le scuole, anche perché, ha aggiunto, "abbiamo dei segnali che un po' ci preoccupano, come un relativo aumento di casi nei bambini più piccoli, forse dovuto al dilagare variante inglese, che pare si diffonda più facilmente in queste fasce d'età anche se nella maggior parte dei casi sono asintomatici".

Per Lopalco, è importante continuare a far rispettare le misure anti contagio che già conosciamo, dal distanziamento all'uso delle mascherine. "Tra i luoghi in cui c'è il rischio di contagiarsi di più ci sono bar e ristoranti – ha continuato -, perché si sta al chiuso, senza mascherine e seduti per più tempo magari neanche troppo distanziati gli uni dagli altri. Inevitabilmente poi in questi posti c'è sempre uno scambio di oggetti pericoloso". Sulle riaperture di teatri e cinema ha sottolineato: "Dobbiamo distinguere, un museo non affollato non vedo perché debba rimanere chiuso. Il cinema anche, se non è affollato, anche se una sala non so se accetterebbe di aprire per un numero limitato di posti. Anche negli stadi è il numero di persone che mobilità quell'attività il problema. Ai colleghi che chiedono il lockdown totale? A loro dico di andare a parlare con Draghi. È ovvio che per fermare il virus bisogna fare questo, ma ci vuole anche buonsenso nel capire che dopo un anno di disastro non possiamo ricorrere ad un nuovo blocco".

Sulla situazione della Puglia, di cui è assessore alla Salute, ha precisato che "per questa settimana i nostri numeri sono ancora da zona gialla, l'andamento è stabile e non abbiamo grosse impennate al momento. Ma ci sono segnali che ci preoccupano, è soprattutto difficile far capire proprio stare in zona gialla non significa assenza di rischio. Quando penso di finire di vaccinare tutti i pugliesi? Entro l'estate, entro luglio vorrei aver vaccinato almeno metà dei pugliesi, circa due milioni. E non è una cosa impossibile".

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