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Livorno, Micah muore a 2 anni per una malattia rara. Commozione per la letterina del fratellino

Una sindrome linfoproliferativa ha ucciso nel giro di soli due mesi il piccolo livornese Micah. Stamattina i funerali. Il padre: “Ero pronto a donargli il midollo”.
A cura di Biagio Chiariello
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Non aveva compiuto ancora 2 anni il povero Micah Triberti, il bimbo morto al Meyer la mattina del 31 dicembre per una malattia rara che in meno di due mesi se l’è portato via. Una sindrome linfoproliferativa, malattia genetica in cui il sistema immunitario del paziente si rivolge contro alcune cellule del suo stesso organismo, in particolare piastrine e globuli rossi.

La sua morte ha lasciato sotto choc Livorno, di cui la famiglia Triberti è originaria, e Collesalvetti, dove i genitori Marco e Denise avevano deciso di trasferirsi per far crescere nelle campagne di Parrana i propri tre figli. Micah lascia anche i fratellini di 12 e 9 anni, e durante il funerale che si è tenuto stamattina, 3 gennaio, alle 11.30, i piccoli hanno letto una letterina:

“Caro Micah, il tuo tatone ti sta scrivendo questa lettera tutta per te, sei stato ma per me sei ancora il mio piccolo frignolino, il mio mini Dude. Ti ricordi quando ci schizzavi in piscina, quando andavi sullo scivolo e ci rubavi l’altalena? Ci pensiamo noi a riordinare giù, tu non preoccuparti, l’importante è che ti sia divertito, mamma un po’ meno a sistemare, ma vabbè… Ho anche trovato la macchinina viola che avevi perso e abbiamo comprato un Bing che ti farà compagnia lassù. Stammi bene, mio piccolo Dudino, ti amo, ti voglio bene. Il tuo tato”.

Fino a due mesi fa Micah stava bene. Poi è arrivata quella "febbre alta che non scendeva né con la tachipirina né con gli antibiotici – racconta al Tirreno la zia Elena Comastri –. Gli esami hanno evidenziato una mononucleosi. Quando è stato ricoverato al reparto di Pediatria del Santa Chiara e abbiamo raccontato che mio fratello era morto 45 anni fa, da piccolo, per una mononucleosi fulminante i medici si sono allarmati sospettando una linfoistiocitosi emofagocitica familiare".

Di fatto Micah si è trovato con due malattie da affrontare: una mononucleosi aggressiva e questa patologia per la quale non riusciva a difendersi dalla mononucleosi stessa".

Era il 22 novembre. Le prime cure sembravano funzionare. Micah pareva essersi ripreso. "Avevamo programmato una donazione di midollo da parte mia a fine gennaio", racconta distrutto il padre Marco. Ma all'improvviso la situazione è precipitata. "A Pisa avevano fatto un miracolo, ma ad un certo punto l’infezione è tornata a prendere il sopravvento. Quando il 23 dicembre abbiamo deciso di portarlo al Meyer la situazione era disperata. Lo abbiamo visto spegnersi ora dopo ora".

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