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Covid 19

Linee guida vaccini Covid, aumentare il contributo dei medici e si pensa all’obbligo vaccinale

Le linee guida per la prosecuzione della campagna vaccinale anti-Covid: dal commissario Figliuolo l’invito alle Regioni ad aumentare in maniera graduale il contributo assicurato da medici di Medicina generale, pediatri di libera scelta, farmacisti ed altri operatori del Servizio sanitario nazionale alle vaccinazioni giornaliere.
A cura di Susanna Picone
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Mentre prosegue la campagna vaccinale anti-Covid – in Italia finora sono state somministrate più di 30 milioni di dosi di vaccino – arrivano le nuove linee guida con cui il commissario straordinario Covid Paolo Figliuolo esorta le Regioni a fare di più per coinvolgere medici di base, farmacisti e altri operatori. Figliuolo nel documento sulle nuove ‘Linee guida sulla prosecuzione della campagna di vaccinazione nazionale' invita le Regioni ad "aumentare in maniera graduale il contributo assicurato" da medici di Medicina generale, pediatri di libera scelta, farmacisti ed altri operatori del Servizio sanitario nazionale alle "vaccinazioni giornaliere, mantenendo, in una fase intermedia e di transizione dello sviluppo del piano, completamente operativi gli hub vaccinali”. L’indicazione del commissario straordinario è che poi, in una fase successiva e in previsione di eventuali ulteriori richiami, “si dovrà valutare la possibilità di ricondurre l’attività vaccinale quanto più possibile nell’alveo di tutte le strutture ordinarie del Servizio sanitario nazionale arrivando a coinvolgere la totalità dei medici di medicina generale, pediatri di libera scelta farmacisti e altri operatori del Ssn, al fine di realizzare un sistema di vaccinazioni sostenibile e stabile nel tempo, senza dover ricorrere a misure emergenziali”.

Le nuove linee guida per la prosecuzione della campagna vaccinale

Già ad oggi, sottolinea Figliolo, il numero dei medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, farmacisti e altri operatori del Ssn che hanno espresso la volontà di aderire alla campagna vaccinale è considerevole e permetterebbe di incrementare notevolmente la capacità di inoculazione giornaliera “pur tenendo in debito conto le maggiori difficoltà logistiche connesse con la distribuzione e conservazione dei vaccini, alla soluzione delle quali ha conferito un contributo significativo l’Ordinanza del ministero della Salute del 20 maggio ‘Tracciabilità dei contenitori dei flaconi di vaccini'", che consente ai grossisti e alle farmacie territoriali, ove richiesto dalla Regione o dalla Provincia autonoma, di detenere e trasportare eccezionalmente i flaconi di vaccino nei contenitori predisposti dalle farmacie ospedaliere delle strutture sanitarie, opportunamente tracciato mediante apposizione di un codice.

I vaccini Covid a domicilio

Nelle linee guida le vaccinazioni anti-Covid domiciliari: il passaggio da vaccinazioni effettuate in maniera centralizzata presso gli hub vaccinali verso un sistema di "vaccinazioni delocalizzate” permetterà di “completare l’immunizzazione delle categorie più fragili, degli over 80, dei cittadini con comorbilità e ridotta mobilità, non ancora completamente intercettate dell’attuale modalità organizzativa e che potranno essere raggiunti a domicilio e comunque in luoghi ad esso prossimi", scrive Figliuolo. "Gli studi sinora condotti – così quindi Figliuolo – indicano che, ai fini della tutela della salute e della funzionalità degli ospedali, l’efficacia della campagna vaccinale direttamente correlata la rapidità con cui viene svolta (approccio quantitativo) ma anche alla immunizzazione efficace dei target di popolazione più suscettibili di sviluppare una forma di malattia (grave approccio qualitativo). Pertanto vaccinare rapidamente il maggior numero di persone è un requisito importante tenendo sempre prioritario il completamento della copertura della popolazione vulnerabile e fragile”.

L'obbligo vaccinale

Si torna a discutere anche di obbligo di vaccinazione: in un colloquio con Il Messaggero è Sandra Zampa a parlarne sottolineando di vedere troppi sessantenni con timori ingiustificati. L’idea di Zampa è obbligare al vaccino tutti i dipendenti pubblici che hanno a che fare direttamente con altre persone, come insegnanti e addetti agli sportelli: “La salute è un bene di tutti. E io faccio esempi specifici di categorie in prima linea sul fronte del virus. Ma so bene che sarebbe sbagliato avviare guerre di religione. Aspettiamo ancora un po', analizziamo i dati, avviamo campagne informative contro la paura ingiustificata di AstraZeneca, ad esempio, un vaccino che ha salvato la Gran Bretagna, coinvolgiamo i medici di famiglia per raggiungere gli ottantenni soli. Però, se alla fine di tutto ciò i dati delle somministrazioni non dovessero essere soddisfacenti occorrerebbe aprire una riflessione sull'obbligo di vaccinazione senza, desidero ripeterlo, nessuna caccia alle streghe”. Sulla campagna di vaccinazione Zampa ritiene che “l’asticella vera sarà quella del milione di dosi somministrate al giorno”. Deve essere questo il traguardo se l’obiettivo è vaccinare anche tutti i ragazzi prima dell'apertura della scuola: “Fa benissimo Figliuolo a chiedere alle Regioni di puntare di più sui medici e sulle strutture territoriali. Aggiungo che avverto fra i giovani una fortissima attesa per il vaccino e questo è un segnale importante»”, aggiunge Zampa.

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