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Liliana Resinovich, il marito Sebastiano sentito in Procura: chiarimenti su gomitolo trovato in casa

Sebastiano Visintin, marito di Liliana Resinovich, è stato sentito in Procura a Trieste: al centro dell’incontro domande su un “gomitolo trovato in un cassetto a casa di Sebastiano Visintin così simile al cordino legato attorno al collo di Liliana”.
A cura di Ida Artiaco
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Liliana Resinovich e il marito Sebastiano Visintin (Facebook) 
Liliana Resinovich e il marito Sebastiano Visintin (Facebook) 

Continuano le indagini sulla morte di Liliana Resinovich, la 63enne di Trieste scomparsa da casa il 14 dicembre dello scorso anno e poi trovata morta all’inizio di gennaio nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico del rione San Giovanni.

Stando a quanto riporta la stampa locale riprendendo alcune indiscrezioni lanciate dalla trasmissione di Rete 4 Quarto Grado, il marito della donna, Sebastiano Visintin, è stato ascoltato in Procura a Trieste, dopo aver ricevuto convocazione il 28 novembre.

Al centro dell'incontro, alcune domande che avrebbero dovuto far luce sulla presenza in casa della coppia di un gomitolo, che si trovava riposto in un cassetto. Potrebbe trattarsi di un filato simile al cordino che era legato attorno al collo di Liliana. Il condizionale è d'obbligo.

Liliana Resinovich e il marito Sebastiano Visintin
Liliana Resinovich e il marito Sebastiano Visintin

Questo materiale, secondo quanto detto nel servizio, non sarebbe saltato all'occhio in un primo momento, ma sarebbe comparso molto tempo dopo. Il cordino, inoltre, sarebbe stato consegnato agli investigatori proprio da Sebastiano.

La fuga di notizie avrebbe causato irritazione in Procura e al momento non è stata resa nota alcuna informazione aggiuntiva. Anche Visintin si è detto "sconvolto" alla tv Telequattro in relazione alle riprese girate da Quarto Grado all'entrata e all'uscita del tribunale.

Si ricordi che al momento non risultano persone iscritte nel registro degli indagati, mentre si avvicina il primo anniversario della scomparsa di Liliana. Il marito Sebastiano non è mai stato indagato anche se è stato oggetto di interesse da parte degli inquirenti negli ultimi mesi.

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"Non avrei potuto farle del male, ma c'è chi nasconde qualcosa", aveva dichiarato Visintin in una intervista all'AdnKronos lo scorso agosto, commentando la notizia secondo la quale Liliana, stando ai consulenti della Procura di Trieste, si sarebbe suicidata. A questa ricostruzione si oppongono il fratello e l'avvocato Nicodemo Gentile dell'Associazione Penelope secondo cui qualcuno potrebbe aver fatto del male alla donna, come spiegato anche a Fanpage.it.

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