Licenziato col test del carrello, giudice ordina reintegro del cassiere del supermercato Pam: “Regalo di Natale”

Vittoria in Tribunale per il cassiere Fabio Giomi, il lavoratore licenziato dopo il test del carrello al supermercato Pam di Siena. Il giudice del lavoro infatti ne ha disposto l’immediato reintegro giudicando illegittimo il licenziamento. Ne dà notizia Mariano Di Gioia il segretario della Filcams Cgil senese, il sindacato che si era schierato col lavoratore del supermercato sostenendolo nella battaglia legale contro la società del gruppo della grande distribuzione.
"Siamo stati appena contattati dal nostro avvocato, che ha ricevuto la Pec Nella comunicazione viene sostanzialmente riconosciuta l'illegittimità del licenziamento. Il giudice ha condannato Pam Panorama al reintegro del lavoratore, al pagamento del danno subito e alle spese processuali, tutte a carico di Pam Panorama" ha rivelato il sindacalista.
Una notizia che ha regalato grande gioia allo stesso Fabio Giomi dopo giorni di comprensibile amarezza e tristezza per un Natale senza lavoro dopo decenni di impeccabile operato nel supermercato. "Questa notizia mi ha reso molto, molto felice. C'è stata proprio un'esplosione di gioia, perché è tutto il giorno che ero in tensione per questa udienza” ha dichiarato l’uomo, aggiungendo: “È un bel regalo di Natale: si finisce l'anno in bellezza".
Al momento però il momento e il modo del reintegro del cassiere restano però ancora tutti da definire. "Per quanto riguarda il ritorno alla cassa al momento è tutto da definire: tempi e modalità sono ancora da stabilire, quindi su questo non posso dire nulla. Sono contentissimo, non solo per me, ma anche per la battaglia civile che abbiamo portato avanti. Sono sicuro che questa vittoria potrà diventare un punto di riferimento per tanti lavoratori” ha affermato Giomi, proseguendo: “Avrei potuto cavarmela con dieci giorni di sospensione e oggi sarei già tornato a lavorare, ma ho deciso di tenere duro. L'ho fatto per me, per tutti i lavoratori e perché era una situazione inaccettabile. Quando le cose sono ingiuste non sono disposto ad abbassare la testa e ad accettarle solo per mantenere un quieto vivere".
"C'è stato un tentativo di mediazione all'inizio dell'udienza, come avviene normalmente prima di ogni causa, ma è fallito. Sostanzialmente la situazione non è cambiata rispetto a quanto era già emerso in Prefettura. L'azienda ha infatti reiterato la propria posizione, proponendo il ritiro del licenziamento accompagnato però da una sanzione, nello specifico dieci giorni di sospensione." ha speigato il sindacalista.
Il test, che poi aveva portato al licenziamento, si è svolto tra la fine di settembre e i primi di ottobre. Giomi, che in passato era stato premiato dall'azienda per sette volte per aver venduto più articoli in cassa, aveva raccontato che alla sua cassa si era presentato un ispettore Pam che conosceva e che al termine della spesa l’uomo gli ha rivelato che si trattava di un test: un controllo interno volto a verificare la capacità del cassiere di individuare merce nascosta all’interno dei prodotti. "Alla fine mi ha fatto strappare il coperchio della cassa dicendo che dovevo aprirle per controllare cosa c’era dentro", aveva rivelato Giomi, aggiungendo: "Mi ha contestato gli articoli nascosti e a un certo punto mi ha detto: ‘Vedi Giomi, se volevo ti rubavo anche l’anima'. E ha aggiunto: ‘Non aspettarti che questa cosa non abbia delle conseguenze'".