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Libia, nuovo tragico naufragio: “240 morti annegati”. Guarda Costiera: “Nessuna segnalazione”

Il drammatico annuncio è della ong spagnola Proactiva Open Arms. La stima si basa sul ritrovamento di due gommoni affondati, ognuno dei quali può contenere almeno 120 persone.
A cura di Biagio Chiariello
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Si teme l’ennesima strage di migranti in mare  dopo che la portavoce della Ong spagnola Proactiva Open Arms, Laura Lanuza, ha parlato di "almeno 240 persone morte” in un “doppio naufragio avvenuto davanti alle coste libiche". L’associazione, che riferisce di cinque cadaveri ritrovati a 21 km a nord di Sabrata, non ha però specificato quando sarebbe avvenuta la tragedia. I profughi coinvolti avrebbero tutti un’età compresa tra i 16 ed i 25 anni e sembrano essere morti per annegamento. "Ogni imbarcazione di questo tipo – ha detto Lanuza – può contenere 120 persone, ma i trafficanti di uomini di solito li riempiono a dismisura". Non si esclude che entrambe possano averne avuto a bordo “almeno il doppio". La portavoce ha detto che ora si cerca un terzo gommone.

"Profondamente allarmati per la notizia di altri due naufragi al largo della Libia, da gennaio 587 morti, escluso quest'ultimo l'incidente", è stato il commento dell'Unhcr, che ha ricordato che la tragedia si è verificata "dopo un'intensa settimana di arrivi", e i salvataggio di circa 6 mila migranti in cinque giorni.

La Guardia Costiera, dal canto suo, sostiene di non aver mai ricevuto segnalazioni dei naufragi. Fonti interne hanno riferito di numerose operazioni di soccorso durante la giornata di ieri – con il mare e il tempo in condizioni sfavorevoli – e di essere al corrente del recupero di cinque corpi in mare. Tuttavia, precisano le fonti, non sono arrivate chiamate di soccorso, che possano far pensare a un grande naufragio.

Libia blocca accordo con Italia su traffico migranti

La drammatica notizia della nuova tragedia nel Mediterraneo arriva proprio nel giorno in cui un tribunale libico ha di fatto bloccato l'accordo tra Italia e Libia per fermare il flusso di migranti, raggiunto il mese scorso con l’obiettivo di agevolare le autorità libiche nel contrasto dei trafficanti di esseri umani e ridurre gli sbarchi sulle coste italiane. Ma è stato possibile sottoscrivere l'intesa solo con il governo del premier Fayez Al Sarraj insediato a Tripoli con il sostegno dell'Onu: il Parlamento, controllato da sostenitori del generale Khalifa Haftar, lo considerano nullo.

La famigerata rotta mediterranea centrale: 10mila morti dal 2014

Dopo la chiusura della Rotta balcanica, i trafficanti di migranti hanno optato per quella mediterranea-centrale, vale a dire quella che porta nel nostro Paese. Un tratto di mare non semplice da percorrere per le imbarcazioni, soprattutto nei mesi invernali: solo l'anno scorso, in più e più naufraghi, sono morte quasi 4.600 persone e nel 2015 più di 2.850. Dal 2014 le vittime accertate di questa angosciante traversata sono state oltre diecimila. Ma si tratta solo di cifre ufficiali, quelle reali sono sicuramente più alte.

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