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Covid 19

L’età dei ricoverati per Covid si è abbassata rispetto alle altre ondate: anche 45enni in ospedale

Massimo Antonelli, direttore dell’Unità di Anestesia e Rianimazione della Fondazione Policlinico Gemelli e membro del Cts: “L’età dei ricoverati nei nostri centri si è abbassata. Arrivano anche malati tra 45 e 70 anni. Che però hanno maggiori probabilità di superare le fasi critiche”. Si iniziano intanto a registrare vantaggi delle vaccinazioni anti-Covid: “Tra gli operatori sanitari il calo di positivi e deceduti è sensibile. E lo stesso è fra gli ospiti delle Rsa”.
A cura di Susanna Picone
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In Italia la pandemia di Coronavirus continua a provocare molte vittime e allo stesso tempo continua ad aumentare la pressione sugli ospedali. Il bollettino di ieri del ministero della Salute ha registrato 551 morti in 24 ore: bisogna tornare indietro a gennaio per trovare un numero ancor più alto di vittime nelle tabelle del ministero. Sempre ieri sono stati 317 gli ingressi in terapia intensiva in 24 ore, che portano il numero dei ricoverati con Covid-19 in rianimazione a 3.546. Sono 349 in più, invece, i pazienti ricoverati con sintomi, per un totale di 28.428 persone nei reparti. Sta cambiando qualcosa rispetto alle precedenti ondate della pandemia? Ha risposto a questa domanda in un'intervista al Corriere della Sera Massimo Antonelli, direttore dell'Unità di Anestesia e Rianimazione della Fondazione Policlinico Gemelli e membro del Cts.

"I fattori che hanno determinato un quadro così doloroso sono tanti. Sono sorpreso fino a un certo punto”, ha detto commentando il drammatico dato sulle vittime. Antonelli spiega che i pazienti che non ce l’hanno fatta erano ricoverati in terapia intensiva da due-tre settimane, alcuni anche da oltre un mese, e probabilmente avevano contratto il Covid-19 in una fase in cui i divieti non erano così stringenti come quelli attuali, con l'Italia che si è tinta di rosso. Per quanto riguarda l’età delle vittime, non ci sono grosse differenze rispetto ai mesi scorsi. L'età media delle persone che non riescono a sconfiggere il Covid è sempre alta, oltre i 75 anni, e tutte presentano la sovrapposizione di più patologie croniche. Rispetto alle ondate precedenti c’è tuttavia una novità come spiega Antonelli: “L’età dei ricoverati nei nostri centri si è abbassata. Arrivano anche malati tra 45 e 70 anni. Che però hanno maggiori probabilità di superare le fasi critiche".

Il membro del Cts ha anche spiegato che ci sono almeno due studi su riviste autorevoli che dimostrerebbero anche una maggiore letalità della variante inglese, ma "non c'è purtroppo una risposta definitiva". Questo per rispondere alla domanda su se una mortalità così alta si può spiegare come effetto delle varianti che circolano in Italia. In ogni caso, il direttore dell'Unità di Anestesia e Rianimazione del Gemelli ha fornito anche delle buone notizie sui vaccini anti-Covid. Si iniziano infatti a registrare i vantaggi della vaccinazione: "Tra gli operatori sanitari, una delle categorie immunizzate per prime, il calo di positivi e deceduti è molto sensibile. E lo stesso è fra gli ospiti delle Rsa, le residenze sanitarie assistenziali", che "hanno ricevuto il vaccino tra gennaio e febbraio". Per vedere gli stessi effetti sulla popolazione degli ultra ottantenni è necessario aspettare ancora dato che la campagna vaccinale in questa fascia deve ancora concludersi. Però ci sono già lievi segnali di decrescita.

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