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Le urla sentite dai vicini e l’intervento della polizia: è giallo a Trieste sulla morte di Alina

Continuano nel massimo riserbo le indagini sulla morte di Alina Trush, la donna di 43 anni di origini ucraine trovata morta nella sua casa di Trieste. Gli inquirenti non escludono nessuna ipotesi, dal decesso per overdose alla morte violenta.
A cura di Chiara Ammendola
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Alina Trush
Alina Trush

Gli inquirenti non si sbottonano, sulle indagini in corso sulla morte di Alina Trush c'è il più stretto riserbo. A Fanpage.it gli agenti della Questura hanno confermato che ogni pista è aperta e che si sta tentando di ricostruire cosa sia accaduto alla donna di 43 anni di origini ucraine, il cui cadavere è stato ritrovato ieri pomeriggio nell'appartamento al quinto piano del condominio di viale D'Annunzio 28, a Triste.

La polizia doveva notificarle un atto per un caso di maltrattamenti

Sul corpo infatti non sono stati ritrovati segni che possano far pensare a una morte violenta e, stando a quanto riportato dalla stampa locale, un primo esame del medico legale giunto ieri sul posto non sarebbe riuscito a far chiarezza sui motivi del decesso. Saranno gli esami autoptici, attesi nelle prossime settimane, a dare un quadro più preciso sulle ipotesi del decesso ora al vaglio degli investigatori, tra cui quella di morte causata da un'overdose. In casa non sono state trovate tracce di sostanze stupefacenti che però sarebbero invece emerse dai primi esami tossicologici. Su questo però il pm Pietro Montrone farò svolgere ulteriori accertamenti, proprio perché ogni pista resta aperta, compresa quella di un suicidio o di un femminicidio. Nel passato di Alina infatti ci sarebbe la presenza di un uomo violento nei cui confronti aveva sporto denuncia, a scoprire il cadavere della 43enne è stato infatti il personale della Procura che aveva raggiunto il suo appartamento per recapitarle un atto giudiziario relativo a presunte minacce e violenze subite da un uomo. Visto che la donna non apriva la porta sono stati allertati i vigili del fuoco che hanno forzato la serratura e sono entrati in casa facendo la macabra scoperta.

Le liti in casa denunciate dai vicini

Ma anche nei giorni precedenti la polizia era intervenuta in casa di Alina per una lite, denunciata anche da alcuni vicini di casa che hanno riferito di aver sentito una persona rivolgere delle minacce di morte, ripetute più volte, sia nei confronti della donna che nei confronti di uno stesso vicino. Alina che viveva a Trieste da tempo, aveva lavorato come ballerina. Aveva due figli e ultimamente era legata a un uomo, cittadino italiano, con cui i litigi erano frequenti."Alina era forte, aveva sconfitto anche due brutte malattie. Aveva anche tre figli, non può essere lei – ha raccontato un'amica a Trieste Today – eravamo amiche da tanti anni, era una buona e bella persona, sempre con il sorriso e che faceva sorridere anche me quando ero arrabbiata. Era più di un mese che non ci vedevamo. Non so molto altro, ma una cosa so: non faceva mai venire nessuno a casa sua".

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