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Le immigrate rifiutate a Gorino: “Fuggite da Boko Haram, abbiamo perso i nostri uomini”

Tre delle donne rifiutate dagli abitanti di Gorino hanno raccontato la loro storia. Partite da Nigeria e Sierra Leone, hanno perso i loro uomini durante il viaggio e rischiato la vita pur di arrivare in Italia, pensando che avrebbero trovato finalmente un po’ di pace.
A cura di D. F.
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immagine de Il Fatto Quotidiano
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C'erano anche Faith, Belinda e Joy a bordo dell'autobus che due sere fa doveva recarsi a Gorino, in provincia di Ferrara, per essere ospitate – insieme ad altre 17 persone – nell'ostello "Amore-Natura" in seguito a un provvedimento disposto dal prefetto Michele Tortora. Quello che è accaduto in quelle ore è ormai cosa nota: decine di persone hanno eretto vere e proprie barricate lungo la strada e impedito alla corriera, partita dal centro di accoglienza di Bologna, di proseguire il suo viaggio. I manifestanti sono stati accontentati dalle autorità ("Non potevamo certo manganellare le persone", ha detto il prefetto di Ferrara) e i 20 richiedenti asilo sono stati trasferiti in un'altra località. Intervistate dal Fatto Quotidiano Faith, Belinda e Joy hanno raccontato chi sono e cosa hanno provato in quei momenti di tensione, con la sensazione di essere rifiutate senza però comprenderne le ragioni: “All’inizio non capivamo cosa stava succedendo, non credevamo che non ci volessero, ci siamo rimaste male quando abbiamo capito che la popolazione non ci voleva”

Le tre erano arrivate in Italia sabato notte dopo un viaggio estenuante prima attraverso i loro paesi, poi a bordo di un barcone che ha solcato il Mar Mediterraneo. Soccorse e rifocillate, domenica mattina sono state trasferite a Bologna e da lì avrebbero dovuto essere accolte a Gorino, una frazione del Comune di Goro.

Chi sono le migranti che stavano per "invadere Gorino"

Ma chi sono le donne che gli abitanti del comune emiliano hanno rifiutato? Da quale "invasione" sono riusciti a difendersi? Faith – ad esempio – ha solo 20 anni, è nigeriana ed è scampata a una serie di attentati di Boko Haram. Fuggita attraverso il Mali, da mesi non ha notizie dei suoi familiari e quando è arrivata in Libia è riuscita a trovare un barcone con cui solcare il Mediterraneo. "Un arabo che mi ha dato cibo e un posto dove dormire e mi ha aiutata a trovare chi poteva farmi attraversare il mare”.

Joy ha 20 anni e anche lei è fuggita dalla Nigeria. Incinta all'ottavo mese, di lei un abitante di Goro ha detto: "Non me ne frega un cazzo se è incinta, vada in questura”. Per suo figlio sogna “il miglior futuro possibile", anche se dopo quello che le è accaduto si fa fatica a crederlo. Dopo la deviazione forzata verso Ferrara Joy  ha accusato forti dolori all'addome: i medici che l'hanno visitata hanno comunque escluso complicazioni. In Libia ha perso di vista suo marito Lamid e da tempo non ha più sue notizie: “Aiutatemi a trovarlo se potete”.

Su quell'autobus c'era anche Belinda, 22 anni, proveniente dalla Sierra Leone e fuggita perché suo marito era perseguitato politico: "Le autorità hanno cercato me per sapere dove si trovava, così ho dovuto abbandonare il mio paese”.

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