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L’autopsia sulla bimba precipitata dal balcone a Torino: Fatima non aveva ferite precedenti

I primi risultati dell’autopsia sul corpicino della bimba di 3 anni precipitata da un balcone al quinto piano di una palazzina di Torino per la cui morte è in arresto il compagno della madre.
A cura di Antonio Palma
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La piccola Fatima non aveva lesioni o ferite precedenti a quelle causate dalla caduta del balcone di casa che ne hanno determinato il decesso giovedì sera a Torino. Sono questi i primi risultai dell'autopsia sul corpicino della bambina di 3 anni precipitata da un balcone al quinto piano di una palazzina del centro storico del capoluogo piemontese. Un dato che confermerebbe dunque il racconto della madre e del compagno, al momento unico indagato per la morte della bimba, secondo cui a Fatima non era mai stato fatto del male. Il dato della perizia medico legale sarà acquisito dagli inquirenti che stanno cercando di ricostruire gli ultimi istanti di vita della bimba e cosa sia accaduto quel terribile giorno.

Il condominio dove è precipitata Fatima (foto Fanpage.it)
Il condominio dove è precipitata Fatima (foto Fanpage.it)

Tra gli altri elementi emersi dall'autopsia la mancanza di segni che posano fare pensare a un tentativo di resistenza o di opposizione della bambina. Nella terribile caduta inoltre la bimba non sembra avere urtato nulla, fatale l'impatto al suolo. L'esame del medico legale però non è riuscito a individuare particolari che possano portare alla certezza che la vittima sia stata deliberatamente gettata nel vuoto. Resta tutta da accertare dunque la posizione del compagno della madre, il 32enne Azhar Mohssine, formalmente indagato per omicidio colposo. Secondo la sua versione dei fatti, quel giorno stava giocando con la piccola come faceva spesso, lanciandola in aria per poi riprenderla quando gli è scivolata.

"Stavo giocando con Fatima sul ballatoio. La lanciavo in aria. Lei rideva e salutava mamma che ci stava guardando dal balcone. Mi è scivolata dalle mani. Non so come sia successo", le parole dell'uomo nell'interrogatorio di garanzia che hanno convinto in parte il giudice per le indagini preliminari che ha ridimensionato l'accusa nei suoi confronti da omicidio volontario con dolo eventuale, come ipotizzato al momento del fermo, a omicidio colposo. L'uomo però al momento resta in carcere. Per l'accusa non avrebbe fatto nulla per evitare il rischio che potesse accadere qualcosa alla piccola Fatima vista la pericolosità del gioco così vicino a un ballatoio e soprattutto in uno stato di alterazione dettato dall'assunzione di alcol.

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