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L’anziano picchiato dal medico: “Gli ho solo portato le mie radiografie, mi ha preso a calci…”

“Mi ha fatto aspettare fuori, non si è neanche degnato di prendere le mie radiografie: è un farabutto”. Così a Chi L’Ha Visto? il pensionato aggredito a Calimera, in Salento, dal suo medico curante, ora arrestato. Il dottore ha provato a chiedere scusa: “Sono fortemente stressato per l’emergenza Coronavirus”.
A cura di Biagio Chiariello
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“Era da poco il mio medico curante, gli avevo chiesto una prescrizione per una visita ortopedica. Gli dovevo consegnare i documenti degli esami che mi avevano fatto. Lui però non mi ha fatto entrare nello studio, non si è neanche degnato di prendere le mie radiografie. Poi è nata la lite: è un farabutto”. Così, sentito a Chi L’Ha Visto? l’anziano di 86 anni, schiaffeggiato, spintonato e infine fatto cadere a terra e preso a calci dal suo medico, Vincenzo Refolo, a Calimera, in Salento. Il pensionato ha risposto dal letto di ospedale dove è ricoverato con due costole incrinate e un occhio malconcio. Prognosi 20 giorni. Il dottore è stato arrestato.

Il direttore generale della Asl di Lecce Rodolfo Rollo si è recato al Pronto Soccorso dell’ospedale ‘Vito Fazzi’ del capoluogo salentino per accertarsi sulle sue condizioni di salute. "Quello che è accaduto ieri a Calimera" è "di una gravità inaudita. La Asl di Lecce ha messo in campo tutte le iniziative utili per accertare i fatti e sanzionare in maniera categorica l'accaduto". "A tal fine l'Unità operativa Gestione Rapporti Convenzionali della Asl, su mandato della Direzione generale, ha immediatamente sospeso dal servizio, in via cautelare, il medico coinvolto, sia dalla medicina generale che dalla continuità assistenziale di Santa Cesarea Terme, attivando tutte le procedure per la revoca definitiva della convenzione", rende noto la Asl di Lecce .

Nel frattempo il medico ha chiesto scusa a tutti, imputando quanto accaduto ad uno stato di forte stress dovuto alla criticità dell’emergenza sanitaria da Coronavirus in corso e ad una serie di incomprensioni con l’Asl di Lecce. Si è giustificato così, davanti al gip Giulia Proto, che ha accolto la richiesta restrittiva avanzata dal procuratore Leonardo Leone de Castris e dal pm Massimiliano Carducci.

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