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Lampedusa, sigillata la “Porta d’Europa”: le foto dello sfregio all’opera simbolo dei migranti

L’opera dell’artista Mimmo Paladino, uno dei simboli dell’isola, è stata sigillata con del nastro adesivo da imballaggio e dei teli neri da sconosciuti. Un’azione “meschina, un grave sfregio”, dice il sindaco Totò Martello.
A cura di Biagio Chiariello
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Sfregio alla Porta d'Europa di Lampedusa. L’opera dell'artista Mimmo Paladino, uno dei simboli dell'isola e dell'accoglienza ai migranti, nel corso della notte è stata impacchettata e sigillata con del nastro adesivo da imballaggio e dei teli neri. Lo denuncia il sindaco dell’isola, Totò Martello: “È un’azione meschina che fa male all’immagine di Lampedusa – dice – e soprattutto fa male ai lampedusani: ho immediatamente sporto denuncia alle autorità competenti, mi auguro che i responsabili vengano individuati”. Per Martello “lo Stato deve riaffermare la sua presenza sull’isola e lo deve fare anche attraverso azioni concrete di sostegno ad una comunità che continua a ‘tenere aperta’ quella porta in nome del rispetto dei diritti umani, nonostante enormi sacrifici e nonostante qualcuno abbia intenzione di chiuderla”.

Dopo la denuncia del sindaco Martello e l’intervento della polizia municipale, la Porta d’Europa è stata “liberata” dagli involucri che erano stati messi durante la notte. “La Porta d’Europa – continua Martello – è uno dei simboli della nostra isola e della nostra comunità, è un’opera conosciuta a livello internazionale e vederla sfregiata in modo così volgare è una ferita che fa male e che ci preoccupa. Lampedusa si è sempre sobbarcata il peso di un’accoglienza che ha urgente bisogno di regole certe e condivise, e continua a farlo nonostante l’emergenza coronavirus che sta determinando una crisi economica e sociale che sull’isola non ha precedenti e che rischia di essere terreno fertile per chi vuole sobillare tensioni, divisioni e pericolosi atti di ribellione nei confronti delle Istituzioni”. Martello fa dunque appello al governo Conte e alla comunità europea “affinché a Lampedusa si intervenga al più presto con azioni di concreta solidarietà e sostengo alla comunità locale, prima che un’ondata di odio sociale travolga tutto”.

E su Facebook arriva la rivendicazione: "Lampedusa comincia a essere stufa di sbarchi e di un governo che favorisce l’immigrazione. Siamo in emergenza Covid in tutta Italia tranne che per Lampedusa – è l’accusa – dove proseguono gli sbarchi e le procedure sanitarie non esistono. Impacchettata a dovere e spedita alla Ue e a questo governo pro-immigrazione. Vogliamo vivere di turismo non di immigrazione".

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