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La favola di Juniò, 7 anni: resta da solo in Libia, si imbarca e riabbraccia la mamma a Crotone

Juniò, un bambino ivoriano di appena sette anni, ha riabbracciato ieri la mamma al Cara di Capo Rizzuto: il piccolo era rimasto in Libia perché la madre credeva che non sarebbe sopravvissuto a un viaggio attraverso il mare, invece lui è riuscito a raggiungerla dopo 4 mesi nell’altra sponda del Mediterraneo.
A cura di Davide Falcioni
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Ad appena sette anni la vita era già in credito con lui: Juniò, questo il nome di un bambino ivoriano, nei mesi scorsi aveva perso il padre, ucciso in Libia, e aveva visto salpare la madre Aisha, ragazza ivoriana di 22 anni, insieme alla sorella Rama su un gommone alla volta dell'Europa. Lui, invece, era stato abbandonato nel paese nordafricano nella convinzione che, se un naufragio avesse causato la morte della mamma e della sorellina, almeno lui si sarebbe potuto salvare e forse se la sarebbe cavata anche da solo. Dopo mesi di distanza, però, la famiglia ha potuto riabbracciarsi: è successo due sere fa nel Cara di Capo Rizzuto, in provincia di Crotone, centro per richiedenti asilo dove il bambino è arrivato dopo la quarantena a bordo della nave Moby Zazà: lì ha ritrovato Aisha e Rama  e il loro abbraccio, catturato in un video della Croce Rossa, è davvero un inno alla speranza e alla vita.

Aisha, suo marito, Juniò e Rama erano scappati dalla Costa D'Avorio nel 2018 perché la donna non voleva che la figlia subisse la pratica dell'infibulazione. Arrivati in Libia dopo un lunghissimo viaggio la donna è rimasta vedova e considerati i rischi che lei e Rama avrebbero corso rimanendo nel paese nordafricano, ha deciso di imbarcarsi per l'Italia sfidando il mare e il freddo di febbraio 2020: il timore di non farcela era altissimo, così ha pensato di affrontare la navigazione da sola con Rama, lasciando Juniò in Libia, affidandolo alle cure di una connazionale e pregando affinché non gli accadesse niente di grave. La 22enne è arrivata in Italia insieme a Rama alla fine di febbraio e poi è stata trasferita dalla Sicilia al Cara di Crotone, con il pensiero di suo figlio a farle compagnia ogni giorno.

Ebbene, nelle scorse settimane Aisha ha saputo che Juniò si trovava sulla Moby Zazà, la nave quarantena dove restano in isolamento per le misure anticovid i migranti soccorsi nel canale di Sicilia. Il bimbo era arrivato in Italia  insieme alla donna ivoriana e stava bene. A quel punto la Croce Rossa si è subito attivata ed ha permesso di mettere in contatto la famiglia attraverso delle videochiamate in attesa che il bambino e gli altri migranti finissero la quarantena. Poi proprio due giorni fa, al termine delle quarantena, la decisione di trasferire 121 migranti ospitati sulla Moby Zazà a Crotone. Tra loro naturalmente c’era Juniò, che ieri ha riabbracciato la mamma dopo quasi quattro mesi vissuti tra la Libia e la navigazione verso l’Italia.

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