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La Calabria vieta il lavoro nei campi nelle ore più calde: “Provvedimento a tutela dei braccianti”

Dopo la Puglia anche la Calabria vieta il lavoro nei campi nelle ore più calde della giornata quando le temperature raggiungono picchi di allarme da bollino rosso. Il provvedimento arriva a tutela dei braccianti dopo la morte di Camara Fantamadi, il 27enne deceduto dopo una giornata di lavoro nei campi di Tuturano, in Puglia.
A cura di Gabriella Mazzeo
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La Calabria ha vietato il lavoro nei campi nelle ore più calde della giornata. Dopo il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano anche Nino Spirlì ha firmato un'ordinanza in materia di igiene e sanità pubblica per regolamentare l'attività lavorativa nel settore agricolo in condizioni di caldo torrido ed esposizione prolungata al sole. La Regione Calabria vieta il lavoro in condizione di esposizione prolungata ai raggi solari dalle 12.30 alle 16. L'efficacia sarà immediata e l'ordinanza sarà valida fino al 31 agosto prossimo. L'ordinanza, però, si riferirà in particolare ai giorni in cui le temperature saranno da bollino rosso.

Il provvedimento, dunque, si riferisce soltanto a giorni di particolare allarme riguardanti "l'eccezionale ondata di caldo, caratterizzata da fasi in cui le temperature risultano particolarmente elevate". Nell'ordinanza si legge ancora che "le condizioni meteorologiche rendono rischioso lo svolgimento dell'attività lavorativa, soprattutto nei settori per i quali il lavoro viene svolto prevalentemente in ambiente esterno" e che pertanto il Coordinamento tecnico interregionale della sicurezza nei luoghi di lavoro, d'intesa con l'Ispettorato nazionale del lavoro, sta predisponendo delle raccomandazioni per i braccianti esposti ai rischi delle temperature elevate durante il turno di lavoro.

Camara Fantamadi morto in Puglia

Il provvedimento si è reso necessario alla luce degli ultimi fatti di cronaca riguardanti la morte di operai anche giovanissimi impegnati nei campi. L'ultimo, Camara Fantamadi, aveva 27 anni ed è morto di caldo e di fatica mentre tornava dalle campagne di Tuturano, a pochi chilometri da Brindisi. Camara si era trasferito da poche settimane da Eboli, in Campania, dove pure lavorava nei campi. Viveva a Tuturano con il fratello, anche lui bracciante. Per il giovane è stata lanciata una raccolta fondi utile a finanziare le esequie in Mali. Prima del suo decesso era stato emesso un provvedimento simile in provincia di Lecce con valenza territoriale. A Nardò e al suo sindaco si sono accodati poi diversi altri comuni fino a quando l'ordinanza non è stata estesa su livello regionale.

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