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Influenza, l’allarme dei medici di famiglia: mai così tanti casi in 20 anni, febbre fino a 41

I medici di famiglia mettono in allerta sulla durata, sia del virus dell’influenza che della stessa diffusione: “Potremmo avere una doppia curva e un’incidenza di nuovo in risalita più in là, facendo reinfettare chi già ha avuto l’influenza”.
A cura di Susanna Picone
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Una influenza che colpisce forte e che corre veloce, coi casi che hanno raggiunto già i livelli di gennaio. A lanciare l’allarme è Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg).

Il virus stagionale non sembra destinato ad attenuarsi ma, al contrario, secondo gli esperti potrebbe crescere ancora. "Abbiamo ormai superato la media dei 17 casi su mille. Stiamo quindi toccando il punto più alto di incidenza mai raggiunto negli ultimi quindici o venti anni e non siamo nemmeno certi che sia il punto massimo dell'epidemia di quest’anno", ha spiegato all'AGI Scotti, aggiungendo che siamo già ai livelli di gennaio, con un'anticipazione di tre o quattro settimane e si presume che la curva tenderà a crescere ulteriormente toccando livelli finora mai raggiunti.

Dalla Fimmg mettono in guardia anche sulla durata del virus influenzale e sulla stessa diffusione. "Di solito l'influenza raggiunge un livello massimo ma poi scende – spiega Scotti -, ma quest'anno rischiamo invece che si arrivi a una sorta di plateau fisso, con livelli di incidenza che rimangono alti per alcune settimane. Potremmo inoltre avere una doppia curva e un'incidenza di nuovo in risalita più in là, facendo reinfettare chi già ha avuto l'influenza".

Ed è un virus che dura a lungo, anche dieci giorni, con febbre alta (anche 40-41) e sintomi come tosse e dolore toracico che possono confondersi anche col Covid. Secondo l'ultimo bollettino dei medici sentinella della rete Influnet, diffuso dall'Istituto superiore di sanità, sono quasi 4 milioni e mezzo gli italiani colpiti finora dall'influenza australiana 2022. Dall’inizio della sorveglianza i contagiati sono stati 4.462.000. Nell’ultima settimana gli infettati da sindromi simil-influenzali sono stati circa 917mila, in lieve calo rispetto ai 943mila della settimana precedente.

Intanto Fabio De Iaco, presidente nazionale della Società italiana della medicina di emergenza-urgenza Simeu, parla di una nuova fase di emergenza assolutamente prevedibile: "Abbiamo tutti i giorni migliaia di pazienti in attesa di ricovero dentro i pronto soccorso. Non c'è nulla di nuovo. Già a luglio dicevamo che stavamo conoscendo un sovraffollamento dei pronto soccorso che in periodo estivo non avevamo mai conosciuto finora. Stiamo conoscendo una nuova fase di emergenza, mi spiace chiamarla così perché qui di eccezionale e non prevedibile non c'è proprio nulla. Abbiamo un'epidemia influenzale annunciata da mesi e abbiamo un incremento del Covid prevedibile e previsto. Tutto questo ci ha portato alla situazione attuale di assoluta insufficienza di ospedali e strutture di emergenza. I problemi che scontiamo sono due, la carenza di personale e il boarding, con tutte le persone in attesa nei pronto soccorso".

L’invito per evitare la pressione su ospedali e medici di famiglia è fare il vaccino: "Bisogna far capire che l'influenza è una malattia che nel 99 per cento dei casi non dà problemi, ma c'è quell'uno per cento dal quale bisogna necessariamente difendersi. La vaccinazione influenzale ormai è sperimentata e va scelta. Non per paura – spiega Scotti all’Agi – ma per normale difesa".

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