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Alluvione Emilia Romagna 2023

In Emilia Romagna 30mila lavoratori agricoli colpiti da alluvione: “Più danni che col sisma del 2012”

L’intervista di Fanpage.it a Guido Caselli, Dirigente e Direttore Centro Studi di Unioncamere Emilia Romagna, sui danni alle imprese causati dall’alluvione: “Le cifre sono solo provvisorie e potrebbero superare quelle del terremoto del 2012. I settori più colpiti l’agricoltura e il turismo. Venite in Romagna, presto tornerà tutto come prima”.
Intervista a Guido Caselli
Dirigente e Direttore Centro Studi di Unioncamere Emilia Romagna.
A cura di Ida Artiaco
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Sette miliardi di euro. È questo il valore dei danni al momento solo stimati dell'alluvione in Emilia Romagna. Ma la cifra potrebbe aumentare e superare i 12 miliardi di euro, che è quanto è stato perso a causa del terremoto del 2012.

A parlare dei numeri di una situazione difficile, anche e soprattutto per le attività produttive, è Guido Caselli, dal 2008 Dirigente e Direttore Centro Studi di Unioncamere Emilia Romagna. Il quale a Fanpage.it ha spiegato quali sono i settori più colpiti dall'emergenza e perché quanto è stato fatto dal governo col decreto alluvione è positivo ma non sarà abbastanza.

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Dott. Caselli, che numeri può darci sui danni del maltempo in Emilia Romagna? 

"Le stime che sono state fatte dalla Regione parlano di almeno 7 miliardi di danni, che può essere cifra destinata a salire. Potrebbe addirittura superare quella del terremoto del 2012, che fu di 12 miliardi. La situazione è molto in evoluzione, soprattutto per quello che riguarda l’Appennino e le frane.

Ce ne sono ben 300 attive, inoltre tantissime strade sono state cancellate e non potranno nemmeno essere ricostruite perché è cambiato il profilo della montagna, per cui diventa difficile fare delle previsioni e stime".

Quali sono i settori più colpiti?

"Il primo settore è quello dell’agricoltura: ci sarebbero almeno 15mila aziende interessate. Ci sono alcuni dati che parlano di oltre 30mila occupati del settore che non riusciranno a trovare attività o ad essere reinseriti, di oltre 40mila di alberi da frutto che dovranno essere eliminati e 265mila animali affogati. I danni sono tantissimi.

Altro settore che rischia di essere fortemente penalizzato è quello del turismo, perché sono tante le disdette che stanno arrivando. Teniamo presente che il 9% delle presenze turistiche in Italia è concentrato in questa regione. Sono sicuro però che la parte della Riviera interessata dalle alluvioni in tempi brevi tornerà esattamente come era prima. Anzi faccio un invito a tutti a venire a trascorrere le vacanze in Romagna".

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Cosa pensa del decreto alluvione deciso dal Governo Meloni?

"Sicuramente è un segnale positivo perché l’importo stanziato adesso ha un valore più alto rispetto a quello atteso. Probabilmente, però, non sarà sufficiente. Da quel poco che sappiamo, non può non arrivare una valutazione positiva per quello che riguarda il lavoro, perché per la cassa integrazione sono stati stanziati 540 milioni di euro, il che è un dato consistente. Qualche perplessità c'è per quel che riguarda all’accesso al finanziamento e il tema del credito. Saranno questioni da approfondire però va accolto positivamente l’impegno che è stato dimostrato dal Governo".

Cosa si sente di dire agli imprenditori che hanno perso tutto o quasi a causa dell'alluvione?

"Massima solidarietà perché la situazione è difficile. Ma non manca la speranza di poter ripartire in fretta e l’esperienza del terremoto ci insegna che c’è la possibilità di ricostruire in tempi brevi. C’è veramente su questo territorio una capacità di fare squadra da parte delle aziende, del mondo delle associazioni di categoria e degli enti territoriali che funziona e che secondo me è una base di ripartenza importante.

Le imprese dopo il sisma del 2012 ci hanno messo poco a rimettersi in carreggiata, si è partiti dalle scuole ma anche per quanto riguarda le aziende i tempi sono stati rapidi. Il problema adesso riguarda soprattutto l’estensione perché parliamo di quattro province coinvolte, da Rimini fino a bologna. È un territorio molto vasto. Ma ce la faremo".

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