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Il viceministro Sileri: “I nuovi casi di Coronavirus sono giovani contagiati in casa”

Secondo il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, il numero dei contagiati da Coronavirus è risalito in questi giorni in seguito alla registrazione di casi di giovani che sono stati infettati all’interno delle loro abitazioni. Per Sileri, infatti, questi contagi non sarebbero avvenuti all’esterno.
A cura di Stefano Rizzuti
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I contagi da Coronavirus continuano a essere molti in Italia. E anche gli ultimi bollettini forniti dal capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, non fanno vedere un decremento dei nuovi casi. Secondo il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, questi nuovi contagi riguardano persone più giovani e che sono state infettate in ambienti familiari, all’interno delle proprie abitazioni. Intervistato dall’Agi, Sileri risponde in merito all’alto numero di nuovi contagiati registrato oggi: “Facendo 56mila tamponi in più in un giorno si trovano dei nuovi contagiati che avevano sintomi minori, soprattutto persone più giovani che stavano a casa in attesa di fare il test e che, credo, nella stragrande maggioranza dei casi sia stata infettata dai familiari, all'interno delle abitazioni”.

Secondo Sileri queste persone potrebbero non essere state infettate all’esterno: “Non penso che questi nuovi positivi siano stati infettati all'esterno, anche perché ormai la gente esce con la mascherina e i guanti e sta attenta”. Poi “ci sono anche nuovi casi che vengono registrati nelle strutture per anziani, Rsa e case di riposo”, come dimostrato più volte negli ultimi giorni. Per il viceministro della Salute, comunque, “oggi il contagio avvenuto fuori dalla propria abitazione è raro”.

Il dato positivo è quello delle terapie intensive, in calo in questi giorni, secondo quanto sottolinea il viceministro della Salute: “Un dato buono riguarda poi il numero dei ricoveri in terapia intensiva, che cala ancora”. Per quanto riguarda i decessi registrati anche in questi ultimi giorni, invece, “sono persone che erano ricoverate già da tempo, anche da più di 6 giorni. Quindi sono persone che erano state infettate diversi giorni fa”. Motivi per cui Sileri rimane “ottimista: vedo che c’è meno pressione sulle strutture sanitarie grazie al calo dei ricoveri. Vedremo dunque fra qualche giorno, ma penso che i numeri dovrebbero scendere”.

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